di Nadia Bocchi

Ritorno al Büs del Töf dopo due anni e un’immersione mancata a causa del livello dell’acqua troppo alto. Stavolta, grazie ad un buon periodo di secca, le condizioni sono ottimali quindi organizzo l’uscita per sabato 12 settembre.
I primi tre sifoni si bypassano grazie a passaggi aerei fino ad arrivare al 4° sifone (a 250 metri dall’ingresso) dove i ragazzi dell’A.S.B e del G.S.M. portano i sacchi con l’attrezzatura subacquea.
In acqua con me ci sono Luca Pedrali e Ivano Predari che mi accompagnano fino al 5° sifone e mi aiutano nelle riprese video e nel trasporto dell’attrezzatura ( quest’anno la mia schiena è un po’ ko).
Comincio a percorrere il sesto sifone, nel primo tratto la visibilità è buona perché sul fondo c’è della ghiaietta, dopodiché comincia il tratto fangoso.
Percorro 100 metri (ad una profondità massima di 10 metri) fino alla fine del sifone, riemergo, e riconfermo che l’unico passaggio è una fessura posta troppo in alto per essere raggiunta dall’acqua. Le pareti sono tutte di fango e non c’è nulla cui aggrapparsi per arrampicare. Riscendo sott’acqua e continuo fino a dove ho visto un’altra uscita, lego la sagola alla precedente con il doppio barcaiolo per indicare la direzione d’uscita (tecnica utilizzata nella speleosubacquea) e proseguo per circa 20 metri in questa diramazione. La risalita è su uno scivolo di fango, ogni ancoraggio si rompe, trovo solo uno sperone di roccia sicuro per un barcaiolo e dopo alcuni metri esco dall’acqua in una saletta lunga qualche metro e larga un paio…ma anche qui nessuna possibilità di prosecuzione. Purtroppo non c’è alcun ancoraggio per fissare la sagola e tagliarla e mi tocca rientrare riavvolgendo il filo e mantenendo sempre la tensione per evitare che diventi una trappola poiché ormai la visibilità è ridotta a zero.
Ad attendermi all’uscita dall’acqua ci sono Luca e Ivano ed insieme rientriamo.
Ho deciso di chiamare il sesto sifone “il sifone dei prosperi” in omaggio alla mia famiglia materna ma anche perché le uscite “prosperano” letteralmente: ben due e nessuna prosecuzione aerea percorribile sono un po’ una beffa
A questo punto direi che non ci sono altre possibilità esplorative, ora la grotta misura in totale poco più di 500 metri.
Un ringraziamento speciale a Franco Di Prizio, Ivano Predari, Livio Palamidese, Luca Pedrali e Marco Venturini del G.S.M. e agli amici dell’A.S.B. :Sergio Campana, Franco Gozio, Andrea Poli e Marcus Potenti.

Di

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *