Sabato mattina Luana Aimar, Marco Corvi – alias Corvo, Antonio Premazzi (S.C.Erba) ed io (G.G.Milano) andiamo in Stoppani – Area 58 sul Pian del Tivano con destinazione il Ramo della Supposta Giunzione per completare il camino che avevo arrampicato settimana scorsa con Lia e Martino.
Dopo circa 5 ore siamo alla nostra meta. Questa volta siamo attrezzati bene e ci prepariamo per la risalita del camino di 24m sotto la “doccia”. Luana si mette un paio di calzoni impermeabili e due mantelle sopra la tuta, Antonio tira fuori dal sacco la tuta in pvc, mentre Corvo ed io ci mettiamo sotto la tuta una muta stagna e un sacchetto di plastica come cappello sotto il casco…
Saliamo il camino e arriviamo in cima sotto la doccia degli ultimi 6-7m nella zona dove si esce dal grande tetto. Con un po’ più di luce rispetto alla scorsa settimana scopro che l’ultimo fix messo settimana scorsa era praticamente in cima al camino. Peccato che poi settimana scorsa la corda si era incastrata ed avevo dovuto piantare lì a 2m dalla cima… Pianto altri due fix giusto per rendere l’armo comodo per la discesa e armo un piccolo traverso per evitare di sfiorare un massone che è precariamente in bilico sopra il camino e, se cadesse giù, ci maciullerebbe le corde. Già in cima al camino notiamo una via in discesa, che però tralasciamo per ora. Saliti tutti, diamo avvio all’esplorazione. Percorriamo una galleria in salita non particolarmente ampia e, dopo una trentina di metri, arriviamo ad un primo bivio. A sinistra vi è un’ampia galleria fossile che termina su un pozzo, mentre a destra una via attiva in salita. Proseguiamo verso l’alto e giungiamo in una saletta ricoperta da calcite. A destra vi è un camino, mentre a sinistra la galleria prosegue meno ampia. La seguiamo per una sessantina di metri lungo ambienti a tratti comodi sino alla frana terminale.
Tornati alla saletta Corvo inizia l’arrampicata per raggiungere la sommità del camino. Con la sua solita tecnica di pochi fix arriva in cima. Inizia un cunicoletto che dopo qualche metro sfocia in una galleria in salita percorsa da torrentello che si perde nel detrito. Qui è presente un altro bivio. La galleria in salita prosegue ampia e con due distinti arrivi lunghi una cinquantina di metri. Andando invece diritti al bivio si prosegue in uno strettissimo laminatoio con fango liquido. Spostiamo un po’ di fango e rimaniamo incollati al pavimento ma alla fine giungiamo ad una galleria più ampia terminante anch’essa in frana.
Antonio nel frattempo fa un breve traverso sull’arrampicata di Corvo e raggiunge un altro cunicoletto schifoso terminante su strettoia dopo qualche metro.
Da notare che in tutte le frane sono presenti sassi di granito, segno che durante le glaciazioni un bel po’ di materiale le ha riempite forse perchè la superficie della montagna era più vicina.
A questo punto Antonio arma lo scivolo ed esploriamo una galleria in discesa piuttosto carina nel fango fossile terminante dopo una settantina di metri. Da un lato esploriamo un cunicolo in salita che ricollega con la sommità del pozzo arrampicato. Abbiamo chiuso così anche l’ultimo punto di domanda del ramo. Vista la cascata sul pozzo, decidiamo di disarmare da subito l’arrampicata per non far rovinare le corde. Una bella doccia conclude l’esplorazione del ramo.
Il tempo di cambiarsi e mangiare qualcosina, poi dobbiamo rindossare la tuta fradicia di fango… si esce!
In totale abbiamo aggiunto alla conoscenza del sistema 340 m di rilievo nuovo; usciamo dopo 5 ore e mezza di percorso dalla Sala dei Depositi Glaciali. Fuori al piano incontriamo i miei soci che vanno a farsi la traversata Fornitori-Area58.
Ciao
Andrea Maconi
INGRIGNA!

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