Segnalazione di Michele Tommasi – Giornale di Vicenza di Lunedì 9 Febbraio 2004
       
     L’esplorazione del Vludermaus, maxi grotta in Altopiano di Asiago
             Sono entrati con gli sci nella “tana del topo”
      Di Giancarlo Marchetto
      
      
     Entrare in grotta con gli sci ai piedi. Matteo Burato ed Elia Bisognin (vedi foto) del Club speleologico Proteo, tipetti affatto stravaganti, sono stati costretti loro malgrado ad attuare questo stratagemma per poter entrare nel Vludermaus Kuvela (nell’antica parlata cimbra significa “la tana del topo”) e ?nel Guinness dei Primati. Burato e Bisognin all’ingresso della grotta si erano liberati degli sci, ma per le abbondanti nevicate si son trovati sprofondati nella neve sino a non potersi più muovere. Giocoforza i due speleologi hanno così dovuto inforcare nuovamente gli sci per proseguire sino a superare l’imboccatura della grotta.
      Matteo Burato è nipote di Giuliano, speleologo, nel cui curriculum figura anche la conquista della Spluga della Preta, mentre Elia Bisognin è fratello di Matteo Bisognin, il referente nazionale per l’uso di esplosivi nella disostruzione in grotta. Elia, portacolori dell’Atletica Vicentina, è stato un eccellente interprete dei 100 piani. Il clima sull’Altopiano è rigido e le temperature al calar del sole scendono di parecchi gradi sotto lo zero; la neve può giocare brutti scherzi. Ma per l’esplorazione del Vludermaus questa è la stagione migliore, in quanto lo stillicidio nella grotta, per lo scarso apporto idrico dall’esterno, è ridotto al minimo. I problemi sono purtroppo riconducibili agli spazi angusti ed ai passaggi impegnativi per cui il tempo per giungere sino al fondo attuale della caverna è di circa 4 ore. Il Vludermaus Kuvela è una delle grotte che ha dato maggior soddisfazioni in quest’ultimo biennio al gruppo vicentino, leader a livello regionale nell’esplorazione speleologica. La cavità dell’Altopiano ora sfiora i 600 metri di profondità ed in ambito regionale addirittura si trova ad incalzare la Spluga della Preta, una delle grotte mitiche della speleologia a livello internazionale. Guida la classifica regionale l’Abisso di Malga Fossetta, sempre sull’Altopiano di Asiago, che sfiora i 1000 metri di profondità, e “con i denti” conserva la leadership con appena 8 metri di margine sui Piani Eterni del Feltrino. La Spluga della Preta, negli anni ’30 addirittura considerata la voragine più profonda del pianeta, scende dentro il Corno d’Aquilio nei Lessini veronesi per poco meno di 900 metri. Quindi, a quota -600, con un balzo in avanti di quasi 50 posizioni rispetto al primo rilievo di -140 metri, fa il proprio ingresso il Vludermaus. I due speleologi vicentini hanno raccolto dati per l’aggiornamento del rilievo topografico della grotta quindi hanno sondato ogni anfratto per cercare nuove prosecuzioni ed hanno altresì individuato alcune fessurazioni che lasciano ben sperare.

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