Notizia di Francesco Sauro
Sabato e domenica, come già anticipato in lista, alcuni speleologi di Padova, Imola, Verona, Schio, Bassano, hanno accompagnato fino al fondo della Spluga (non dell’abisso Spaurasso come si era precedentemente programmato) lo speleologo americano David Cole. La punta esplorativa in compagnia dello speleologo d’oltre oceano è stata un’ interessante esperienza dove si sono confrontate tecniche diverse, esperienze esplorative, e soprattutto dove è stato duramente messo alla prova il nostro pessimo inglese. C’è stato anche il tempo di continuare le esplorazioni della via Other 30. Questa diramazione ha inizio dal primo sfondamento del ramo del Vecchio Trippa (quasi – 700) e porta
attraverso una lunga e fangosa galleria ad un gigantesco pozzo di circa 70 metri di profondità per 30-40 di larghezza che si ricollega con la sala alla base del pozzo Ribaldone. La pericolosità di questa via è sconcertante per la quantità di materiale instabile presente sulle pareti del pozzo. In questa punta è stato disarmato un traverso sopra il pozzone che aveva portato all’imbocco di un pozzo parallelo allo stesso e sono state controllate alcune lontanissime e poco promettenti finestre sulle pareti del 70. Interessante la presenza di guano di pipistrello con insetti vivi nella galleria sopra il pozzo. Poi tutto è stato disarmato in quanto le corde recuperate verranno utilizzate prossimamente per riarmare i rami del Vecchio Trippa.
Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che nonostante la neve e il freddo hanno voluto accompagnare David in questa avventura: Marco Baroncini, Fanny Cerato, Sandro Dalle Pezze, Michela Crema, Lorenzo Valier. E coloro che ci hanno dato appoggio all’esterno: Marialuisa Perissinotto, Cristiano Zoppello, GB Sauro e Mario Sviluppi.
David ci ha detto che gli piacerebbe tornare in Italia in Giugno, sembra che si sia molto divertito…