La speleologia unita alle tecnologie GIS è un tema che da tempo risulta di notevole interesse visti i risultati che si possono ottenere da questo connubio. Ricordiamo che uno speleologo non rientra in una categoria professionale ma le sue competenze, allorché si tratti di speleologi che per lavoro sono archeologi, geologi, biologi etc…, superano quelle di un professionista che opera nel settore dell’ambiente e del territorio visto che oltre alle conoscenze teoriche esso ha la capacità di esplorare luoghi non accessibili a chiunque e toccare con mano oggetti, materiali, reperti e quant’altro necessari a sostenere le considerazioni derivanti da ipotesi scientifiche.
Ovviamente la ricerca ha la duplice funzione di informare sullo stato di fatto e di prevedere uno scenario futuro per cui dall’attività di monitoraggio sarà necessario estrapolare informazioni leggibili e condivisibili anche da altri soggetti per poter implementare la conoscenza globale e raggiungere il l’obbiettivo di attendibilità previsto per mitigare rischi ambientali, tutelare un territorio, accrescere le possibilità di sviluppo, sviscerare le potenzialità di un luogo, avere la consistenza di quella che può essere la biodiversità, e anche solo semplicemente mappare dei luoghi per renderli fruibili in maniera semplice e veloce a chi abbia necessità di reperirne i dati.
Quando si lavora sul progetto di una mappa la si deve concepire sempre tenendo presente chi saranno gli utenti che la consulteranno. Nulla va sottovalutato quando si tratta di condivisione dei dati: ogni particolare è utile.
I GIS offrono numerosi strumenti e funzionalità per la gestione, l’analisi e la visualizzazione dei dati relativi a grotte e ambienti carsici. Vengono utilizzati per l’inventario e la raccolta di dati sul campo, sia di superficie sia del sottosuolo, e permettono l’integrazione con numerosi altri tipi di dati. La tecnologia geospaziale e il Web oggi, aiutano a creare mappe professionali e diffondere e condividere informazioni geografiche in una varietà di formati che consenta a tutti l’accessibilità.
Il software GIS della ESRI è diffuso in tutto il mondo ormai da un ventennio ed è usato negli istituti di ricerca, negli enti pubblici, da associazioni che si occupano di territorio, proprio per la sua versatilità.
Nel volume sono messi in evidenza mediante gli esempi pratici i molti vantaggi per lo studio e l’approccio al territorio : viene spiegato come i dati territoriali acquisiti in campo possano essere spazializzati a diverse scale geografiche, come usare dati e cartografia per creare basi di gestione delle informazioni territoriali, come rappresentare le informazioni acquisite e quelle elaborate per coinvolgere i soggetti partecipanti ad un processo decisionale che, grazie al contributo delle esplorazioni speleologiche , potrà dirsi sicuramente essere sostenibile.
Inoltre nella prima parte del volume vi è l’introduzione all’utilissima piattaforma open source ArcGIS online che permette di creare mappe direttamente sul web e condividerle con il mondo dei social network.
In figura un’immagine tratta dall’Atlante del Fenomeno Carsico Lombardo elaborato su piattaforma ArcGIS online cura della FSLo (Federazione Speleologica Lombarda)
Interessante è soprattutto la quinta ed ultima parte del volume in cui è proposto un vero e proprio laboratorio di GIS attraverso quattro prove pratiche su argomenti inerenti il territorio, in particolare si segnala l’esercitazione sulla valutazione della stabilità dei versanti e quella della valutazione delle interferenze nell’integrità degli ecosistemi provocata dalle attività antropiche, entrambi temi che per essere sviluppati necessitano di una seria di dati raccolti in campo, fra i quali non possono mancare quelli relativi ai caratteri carsici e all’idrogeomorfologia.
Il testo “Manuale di ArcGIS10“ è consigliato a professionisti e ricercatori che operano nel campo dell’ambiente e del territorio utilizzando software GIS per la rappresentazione e l’analisi dei dati geografici. Nel volume sono presenti le indicazioni utili a elaborare e archiviare, utilizzare i cosiddetti “menù scorciatoia” e produrre database e mappe utili alla fruizione di tutti.
Scheda tecnica del libro
Titolo: Manuale di ArcGIS 10
Formato: 170×240 mm
Editore: Flaccovio Editore
Pagine: 546
Pubblicazione: Aprile 2013
Autori: Barbara Guandalini, Giovanni Salerno
ISBN: 9788857901831
Lingua: Italiano
Gli autori
Barbara Guandalini
Laureata in scienze ambientali ed esperta nella gestione di sistemi GIS.
Giovanni Salerno
Geologo e dottore di ricerca in Pianificazione Territoriale
Estratto
Che siano redatte a mano con inchiostro su carta o che siano prodotte utilizzando gli strumenti di un pacchetto software, tutte le mappe ben progettate presentano una caratteristica essenziale comune: presentare le informazioni geografiche in un formato grafico facile da leggere e capire. Storicamente la cartografia è stata un faticoso processo riservato a cartografi esperti e le mappe che producevano erano autentiche opere d’arte. Oggi qualsiasi utente GIS può creare rapidamente una mappa. […]