l 19 luglio di trent’anni fa ci ha lasciato Carlo Finocchiaro, il più grande presidente che la Commissione Grotte abbia mai avuto. Nato il 17 settembre 1917 era entrato in Commissione nel 1936, dopo aver fatto “la gavetta” in un piccolo gruppo grotte costituito con alcuni amici, passati poi tutti alla Commissione (Gabersi, Medeot, Perotti, Polidori).

Dopo la bufera della guerra il Maestro (chiamato così non solo perché era insegnate, ma anche perché per molti è stato un maestro di vita) – e per lui una lunga prigionia in Russia – rientra nella Commissione di cui diviene Presidente nel 1953. Sarà rieletto ogni anno sino al 1983, anno in cui una male incurabile se lo porta via.

E’ stato il più grande perché non solo è stato, negli anni giovani, un fortissimo esploratore e un attento studioso (ancor oggi sono attuali i suoi scritti sui meandri della Grotta di La Val), ma anche perché ha saputo realizzare nella Commissione i suoi sogni giovanili: una scuola di speleologia, una rivista scientifica, un museo speleologico, un ruolo ben definito e non marginale nel CAI, un catasto delle grotte riconosciuto dalla pubblica amministrazione.

Ha potuto fare tanto perché ad una volontà di ferro coniugava una sensibilità da fine diplomatico che lo aveva fatto apprezzare sia nella sua città natale che nel resto d’Italia e all’estero, ove spesso si è trovato a rappresentare non solo Trieste ma tutta l’Italia.

Alle ore 11 di domenica 21 luglio, 2013 davanti alle Grotte di La Val, da lui tanto amate e per anni indagate, i figli e gli amici sopravvissuti invitano tutti gli speleologi a partecipare allo scoprimento di una targa e alla successiva inaugurazione del Museo Speleologico di Pradis. (PG). Scarica l’invito …

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