Si è conclusa ieri con una prova pratica e un test di verifica il corso di cartografia, orientamento e ricerca dispersi che ha coinvolto oltre 40 volontari di Protezione Civile.
Docenti della formazione 10 tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico Umbria, esperti in direzione delle operazioni di ricerca e soccorso, che hanno trasferito agli allievi umbri le modalità operative sancite dal Protocollo di ricerca dispersi del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, standard de facto a livello nazionale.
Il corso, che rientra nell’ambito del progetto Diogene finanziato dal Servizio di Protezione Civile della Regione Umbria, si è sviluppato in una intensa due giorni di teoria e prove pratiche nei pressi di Valtopina. La formazione ha interessato quattro gruppi di Protezione Civile: il Gruppo “Città di Foligno”, quello comunale di Valtopina, il Gruppo “Monte Cucco” di Sigillo e l’Associazione Nazionale Carabinieri Nucleo di Protezione Civile di Foligno.
“Si è trattato di un fondamentale evento formativo”, ha sostenuto Pier Francesco Pinna, responsabile del settore operativo del gruppo di Foligno, “data la sempre maggior frequenza con la quale volontari di Protezione Civile sono chiamati a prestare la propria funzione in complessi interventi in caso di calamità naturali e di ricerca dispersi. L’obiettivo è quindi quello di arrivare alla formazione di squadre coordinate e preparate, in grado di interfacciarsi efficacemente con le varie forze in campo”.
“Questo tipo di eventi”, ha dichiarato Mauro Guiducci, presidente del Soccorso Alpino e Speleologico Umbria, “ci consente di trasferire a livello regionale l’esperienza maturata in sessant’anni di attività del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico e di creare un linguaggio comune che può essere utilizzato in interventi di ricerca per migliorare e rendere più efficaci le operazioni. (Chiara Borgarelli addetto stampa CNSAS)