Il sito ha riaperto al pubblico. Due le possibilità: all’esterno
passaggi aerei e ponti, all’interno il trekking nelle gallerie.
COLLIO-BRESCIA Non c’è da cercare l’arca perduta, nè da trovare il teschio di cristallo. Non si partecipa ad alcuna crociata, tantomeno l’ultima, nè ci si introduce nel tempio maledetto. Ma una volta là dentro, la suggestione del luogo fa riemergere antiche (e molto «vissute») frequentazioni cinematografiche e dunque è inevitabile sentirsi un po’ Indiana Jones. «Colpa» dell’adrenalina che ti prende nell’affrontare ponti sospesi e passaggi aerei e del mistero che avvolge i cunicoli i lluminati solo dalle torce dei caschetti.
Ma una volta uscito,dopo un’esperienza divertente e formativa al tempo stesso,hai addosso la sensazione fisica che i
veri eroi,con tutto il rispetto per Indy, non sono certo quelli del grande schermo, trascurabili comparse al cospetto delle migliaia di persone che nei secoli hanno lavorato nelle miniere di questa valle.
Sì, perché di una miniera stiamo parlando, la Sant’Aloisio di Collio, che da un mese, dopo un anno di stop, ha riaperto al pubblico, al quale offre una doppia, interessante opportunità. Si può optare per l’esperienza di «Miniera avventura» (il biglietto costa 15 euro, il ridotto per under 17 e famiglie 12) o per quella del trekking minerario (ingresso 10euro, ridotto 7 per ragazzi fino a 13 anni), oppure per tutte e due (ticket cumulativo da 20 euro).
Adesso occorre prenotare per approfittare dell’apertura domenicale (telefonando allo 030-8337495, al 345-2226594 oppure al 347-8163286), in luglio ed agosto invece si potrà andare in loco tutti i giorni.
La riapertura della struttura è stata possibile grazie alla nuova gestione, assunta dalla Adventure Academy di Roberto Lorenzani e dalla cooperativa Ski Mine di Bergamo, presieduta da Anselmo Agoni. Sono parte attiva anche le guide dell’associazione Scoprivaltrompia, presieduta da Jennifer Bontacchio, ed i soci di Speleo Valtrompia,guidati da Giorgio Bertone. Si vuole rilanciare la miniera, puntando a farne un’occasione di promozione turistica per l’alta ValleTrompia.Sul fronte più «avventuroso» c’è il percorso disegnato tra le imponenti strutture dell’ex Tassara, lungo 21 passaggi aerei su cavi, passerelle e scale, l’ultimo, agganciati ad una carrucola, a scavalcare il Mella. Il tutto a sicurezza garantita da un nuovissimo dispositivo grazie al quale un gancio di sicurezza rimane sempre saldamente ancorato. Il team di Roberto Lorenzani organizza poi corsi di sopravvivenza di base, team building per aziende e pure, in collaborazione con Speleo Valtrompia, la due giorni di «Missione grotta». Altra esperienza da non perdere è quella del trekking minerario. In questo che è stato il più importante sito estrattivo di siderite (minerale del ferro) del Nord Italia, ci si può inoltrare nelle gallerie, che su sette diversi livelli hanno uno sviluppo complessivo di 41chilometri. Ci si potrebbe quasi fare una maratona, ma il percorso aperto al pubblico è «limitato» a due chilometri e mezzo.Quanto basta per trascorrere due ore sotto terra, ammirando le bianche stalattiti di calcite, le nere pareti di manganese,le venature rosse dell’ossido di ferro. Guidati daTarcisio Zubani di ScopriValtrompia abbiamo provatol’essenza della miniera, osservando i segni del secolare lavoro dell’uomo. Non abbiamo visto l’arca perduta
ma abbiamo ritrovato una parte sofferta ed eroica della nostra storia.
Fonte: Giornale di Brescia
Alessandro Carini

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