“ALLA RICERCA DELLA VERITÀ”
IL FILM DOCUMENTARIO SU RAI STORIA, Canale 54 del Digitale Terrestre

Il film documentario “Alla ricerca della verità”, prodotto dall’Associazione Culturale Subterranea per raccontare le vicende legate alla Narni Sotterranea, verrà trasmesso su RAI Storia il prossimo venerdì 16 marzo 2012 alle ore 23.
Dopo il grande successo ottenuto alla prima nazionale lo scorso 4 dicembre, presso il cinema Monicelli a Narni, quando oltre 1000 persone applaudirono le immagini proiettate sul grande schermo, ora il filmato, girato il HD, della durata di 58 minuti, sottotitolato in inglese, è stato chiesto dall’emittente televisiva nazionale per essere trasmesso in una serie di puntate sull’inquisizione.
Il film documentario ripercorre tutti gli avvenimenti che portarono alla scoperta della verità sui sotterranei ritrovati dal Gruppo Speleologico UTEC Narni nel 1979; esso contiene le interviste ai protagonisti e le ricostruzioni storiche degli eventi che hanno contraddistinto l’attività del Sant’Uffizio nel XVIII secolo ma soprattutto cercano di fare luce sulla vita di Giuseppe Andrea Lombardini, il prigioniero che lasciò i numerosi graffiti nella ormai famosa cella.

Alla ricerca della verità

Guarda il Trailer de “Alla Ricerca della Verità”

Link a Narni Sotterranea, per maggiori info su “Alla Ricerca della Verità”

Recensione personale al documentario
Mi sento molto coinvolto in questo progetto, naturalmente perchè faccio parte del cast e sono intervistato, ma soprattutto perchè i Sotterranei di San Domenico di Narni fanno parte della storia del mio Gruppo Speleologico UTEC NARNI e in parte anche della mia attività speleologica. La scoperta dei sotterranei, quando ancora non facevo parte del gruppo, l’apertura al pubblico con visite guidate, il successivo passaggio di gestione dall’UTEC all’Associazione Subterranea, i tanti interrogativi che emergevano nella lettura dei graffiti costituiscono una vero “case of study”: Le prime esplorazioni furono sicuramente casuali, ma non troppo, visto che l’UTEC era alla ricerca di cavità artificiali nel centro storico, andando ad ispezionare le pareti della rupe di Narni in cerca di condotti di “troppo pieno”. Seguirono ricerche in archivio, continue da parte di Roberto Nini che è quello che racconta la storia nel documentario in prima persona, forse una voce narrante esterna avrebbe spersonalizzato un pò il racconto, ma Roberto è anche quello che ha sempre creduto nel progetto, portandolo avanti in prima persona, investendo tempo libero e interesse. Insieme a lui molti giovani appassionati si sono avvicendati sia nella gestione delle visite guidate che nelle ricerche storiche e bibliografiche e non tutti purtroppo sono ricordati nel documentario.
Molte scoperte sono avvenute in maniera quasi casuale e la chiave di volta delle nuove ricerche sono stati i visitatori, che si sono proposti nella ricerca della verità, secondo le loro competenze e le loro possibilità, dando modo alla storia di evolversi e di giungere a conclusione.
Dal punto di vista mio personale il documentario ripercorre in maniera abbastanza corretta le fasi della ricerca, senza caricare il film di inutili suspance e attese o interrogativi che tengono sul filo del rasoio lo spettatore; La storia si alterna tra presente e passato con credibilità anche quando si parla di fantasmi e presenze: posso dire per esperienza diretta che non c’è alcuna finzione e che non tutti gli avvenimenti “strani” sono stati raccontati, per non indebolire la serietà del documento. Di documento infatti si tratta, visto che porta alla luce fatti e avvenimenti di un periodo storico poco conosciuto sia per la nostra città che per lo Stato Pontificio in genere.
Un’altra nota importante è che tutta la vicenda “sotterranei” è supportata da centinaia di persone che in comune hanno il fatto di conoscere Roberto Nini: Dagli scopritori, ai ricercatori, ai ragazzi che gestiscono le visite, ai 150 volontari che si sono dati disponibili per la realizzazione del film, c’è una intera comunità di persone che gratuitamente nel corso degli anni hanno dato il proprio piccolo e grande contributo, e arrivare in TV a RAI Storia con un documento serio e reale, e non con un un filmetto da SKY o con una trasmissione tipo Misteri, Vojager o altra robetta, è il coronamento di tanti anni di impegno e lavoro, è il ringraziamento per tutte le persone che in qualche modo ci hanno creduto. E’ l’occasione questa per ricordare un tema a me caro, quello secondo cui il motore della Storia non sono i grandi personaggi, i conquistatori, i re, soprattutto oggi come oggi gli incapaci politici e amministratori, ma il vero asse portante e cuore pulsante della società sono le persone comuni, molto spesso straordinarie nella loro quotidianeità, che nell’inseguimento di un sogno e delle loro passioni portano cultura, ricchezza e conoscenza: i piccoli ingranaggi del mondo, gli Hobbit del Signore degli Anelli.

Da speleologo dell’UTEC NARNI aggiungo che questo documentario fa finalmente chiarezza su tante piccole e grandi incomprensioni tra l’UTEC e l’Associazione Subterranea e rende giustizia totale alla storia, sancisce una totale e definitiva riappacificazione e collaborazione tra le due associazioni, perchè è vero che è la storia della ricerca effettuata da Roberto Nini, ma dal documentario è evidente che nasce dallo spirito di esplorazione, dalla curiosità e dalla caparbietà di quei ragazzi speleologi dell’UTEC, tanto che alla fine della proiezione della “Prima” al cinema, ho ricevuto i complimenti e i ringraziamenti dal Sindaco e dal Vicesindaco, che sanno benissimo che faccio parte dell’UTEC e non della Subterranea e a fine proiezione io e gli atri dell’UTEC presenti in sala, Virgilio, Zeno e molti altri, ci siamo guardati con soddisfazione: “Beh… U’Tob ha fatto un buon lavoro” ci siamo detti, riferendoci a Roberto Nini.

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