Questo articolo mi riporta all’inizio degli anni ’90, gambe sotto un tavolino, bicchieri di birra mezzi vuoti, una ciotola di patatine e carrarmatini colorati sparsi sopra un tavolo, io con una decina di carriarmati verdi e due bandierine che ne rappresentano altri venti, posizionati sopra l’Alaska, che prendo tre dadi rossi e dichiaro: Attacco la Kamchatka con tre dall’Alaska, e tutti gli altri che si riposizionano sulla sedia dopo una interminabile partita di due e mezza a Risiko.
La notizia è che un tunnel sotterraneo, non saprei se considerarlo “cavità artificiale”, collegherà un giorno il continente asiatico e quello americano. Il progetto prevede una lunghezza di 103 km, una decina più lungo di quello della Manica, quindi il tunnel più lungo del mondo. La costruzione di questa opera immane dovrebbe durare 10 o 15 anni, il progetto è stato presentato lo scorso aprile in Russia e dovrebbe costare tra i 10 e i 12 miliardi di dollari…
Ma non sarebbe meglio spenderli in qualche altra maniera, magari costruendo centrali eoliche, centrali a pannelli solari, medicine, sostegni e piani di sviluppo per l’Africa, progetti contro la desertificazione, impianti di desalinità della acqua, fondi per i paesi in via di sviluppo, limitazione immediata delle emissioni di gas serra, salvaguardia della foresta amazzonica… ? Sarò troppo ambientalista o troppo idealista? non saprei…