I segreti del Ramaloch
Notizia del Giornale di Vicenza del 28 marzo 2006, articolo di Giancarlo Marchetto
Valbrenta. Le grotte di Oliero hanno ospitato l’incontro dei gruppi speleo del Vicentino
Nelle viscere delle terra
I segreti del “Ramaloch”
Non è stato sufficiente, come preventivato, un intero pomeriggio nella sede del Museo speleologico Parolini delle Grotte di Oliero per soddisfare le aspettative dei gruppi speleologici vicentini nel tradizionale summit annuale del Ramaloch. Troppa la carne al fuoco e troppo poco il tempo a disposizione per riepilogare un’intera stagione di scommesse, vittorie, progetti e programmi speleologici di un mondo effervescente che purtroppo, per propria natura, all’esterno si vede poco. Il Ramaloch 2006, che si è svolto a Oliero con il patrocinio della Federazione speleologica veneta e la collaborazione del comune di Valstagna, ha mostrato come la task force speleologica vicentina sia un giacimento inesauribile di risorse. Le proiezioni dei filmati sono iniziate alle 14, 30 e sino alle 19, quando forzatamente si è dovuto chiudere, è stato tutto un susseguirsi di emozioni speleologiche. Ha iniziato il Cs Proteo con le splendidi immagini sulle scoperte effettuare negli abissi dolomitici che in questi anni hanno
fatto rimbalzare il nome del gruppo berico a livello nazionale. Un momento di riflessione per ricordare gli speleologi Francesco Dal Cin, trevigiano, e Paolo Verico, presidente del Proteo, entrambi deceduti prematuramente a causa di malattie che non lasciano scampo. Verico è stato ricordato da Mirco Appoloni, l’amico speleologo del Proteo con cui ha iniziato l’attività quindi ancora servizi filmati nel sottosuolo vicentino. Il laghetto
senza fondo della grotta delle Fade di San Gottardo sui Berici, profondo circa 14 metri, ha mostrato lo speleosub Maurizio Da Meda, del Gruppo Trevisiol.
Molti gli speleologi che operano per ripulire le grotte, come quelli del Gruppo 7 Comuni che, nell’operazione promossa da Lega Ambiente nella grotta Tagaloch, ha estratto ben due tonnellate e mezza d’immondizia.
Splendide le riprese subacquee dell’esplorazione della grotta dell’acqua nera come pure assai interessante il lavoro di Trevisiol, illustrato dal giovanissimo socio Giacomo “Paltan” su due cavità dell’Altopiano, le grotte
Kukerloch e Purillus. L’ambizioso progetto illustrato da Cesare Raumer del Gruppo grotte Cai di Schio nell’abisso Terzo del Monte Zingarella si è purtroppo scontrato con l’eccessiva precipitazione nevosa ma la scommessa è soltanto rinviata.
Toccante, anche se è mancata la riprova dalla viva voce del protagonista, l’uscita speleologica un po’ speciale nel Buso della Rana. Un ragazzo paralizzato è stato trasportato per tutto il ramo principale della cavità lessinea attraverso il laghetto di Caronte sin nella sala Snoopy.
L’emozione e la soddisfazione finale si potevano leggere sul suo volto dei bravi speleologi del Geo Cai di Bassano, che hanno raccolto e soddisfatto la richiesta. Immagini straordinarie, quelle proposte dallo speleologo
Sandro Sedran del Cai Malo sulla sua spedizione nelle grotte di Bellamar a Cuba, gioielli unici fatti di calciti e aragoniti bianchissime dal lasciare senza fiato. Spazio anche alla storia, grazie alla scoperta di una targhetta
con una richiesta di un soldato delle forze austroungariche di risuolare i propri stivali malconci, trovata dagli speleologi del Gruppo grotte Giara Modon in una grotta della Valsugana. Da questo ritrovamento, i soci del
gruppo sono riusciti a risalire all’autore, un ungherese che è riuscito a tornare a casa sua, a Pec. Anche sull’Altopiano è stata trovata una grotta usata dai partigiani nella Seconda guerra mondiale. Significativo sul
piano didattico il progetto Anaconda del Geo Cai di Bassano che introduce i piccolissimi nel mondo del buio perenne. È un’iniziativa itinerante che spiega ai ragazzini come operano gli speleologi ma soprattutto li invoglia a
non chiudersi di fronte alle difficoltà . Al Ramaloch 2006 sono intervenuti anche il presidente regionale della Fsv Silvano Gava, la segretaria Maui Perisinotto ed il responsabile scientifico Alberto Riva. Dopo la cena speleologica al ristorante Contarini di Campolongo e la tradizionale lotteria speleologica, la serata si è chiusa in riva al Brenta con una bevuta di Gran Pampel, la bevanda magica dei sacerdoti druidi della cui ricetta segreta soltanto il valstagnese Enrico Dalla Zuanna è a conoscenza.
L’edizione 2007 del Ramaloch si svolgerà nell’arco di tre giorni e chiamerà a raccolta tutta la speleologia regionale. La nuova sede sarà Recoaro.
Giancarlo Marchetto
Giornale di Vicenza di martedì 28 marzo 2006