Loghi PiB 2011
La Federazione Speleologica Veneta organizza anche questo anno la pulizia di alcuni ipogei carsici, nell’ambito della manifestazione Puliamo il Buio 2011 (PIB 2011), promossa dalla Società Speleologica Italiana.
Il PIB si svolgerà nelle giornate del 16-17-18 settembre in concomitanza con Puliamo il Mondo e in sinergia con Legambiente.
Nel veronese la cavità oggetto della pulizia è situata in Lessinia nel Comune di Bosco Chiesanuova nei pressi di Casara Campolevà di Sotto, denominata “Abisso degli Scheletri” con numero catastale 1091-V-VR e coordinate:
ED50: long. 11°04’38.4” – lat. 45°40’58,2” WGS84: long. 11°04’34,7” – lat. 45°40’54,9” – Q.ta 1525 m. slm.
I gruppi speleologici veronesi che aderiscono alla pulizia e che saranno impegnati nelle giornate di settembre fanno parte della
Commissione Speleologica Veronese e sono:
– G.A.M. (Gruppo Amici della Montagna);
– G.A.S.V. (Gruppo Attività Speleologica Veronese);
– G.G.Falchi (Gruppo Grotte Falchi);
– G.S.M. (Gruppo Speleologico Montecchia);
– C.R.N. (Centro Ricerche Naturalistiche Monti Lessini);
– U.S.V. (Unione Speleologica Veronese).
……………………………….
– C.N.S.A.S. VI^ Zona Veneto – Trentino Alto Adige – Stazione di Verona.
– C.A.I. Lessinia (Club Apino Italiano Sezione di Bosco Chiesanuova).
Il referente per le PiB 2011 veronese è Marco Casali, del Gruppo Amici della Montagna,
(portatile 347- 3692235 – E mail: marco.casali63@alice.it), che sarà disponibile per l’organizzazione delle tre giornate di settembre e per qualsiasi chiarimento riguardante la cavità sopra citata.
Conformazione della grotta:
L’Abisso degli Scheletri è costituito dallo sfondamento di una dolina, l’entrata misura 6 m per 6 m. Non ci sono armi esterni perché è situato in un pascolo, quindi per la progressione abbiamo piantato un picchetto fatto scendere nel terreno per circa un metro, creando così l’armo di partenza. Siamo scesi nella dolina e ci siamo trovati sul primo saltino di circa 3 m., la progressione è stata armata con difficoltà perché la roccia è formata da conglomerato molto friabile. Un susseguente salto ci porta su uno scivolo che da una parte risale e dall’altra scende verso il fondo. Dopo 12 metri piantando qualche fix dove si poteva, siamo arrivati sul pozzo. Un bel fusoide da 14 m. intervallato, dopo 5 m., da un terrazzino di un metro. Arrivati sul primo fondo della cavità, a destra si trova una saletta larga circa 2 m. e lunga 5 m. che finisce a cuneo, mentre dalla parte opposta si scende per un altro paio di metri dove si sviluppa una sala un po’ più grande ( 4 m. x 4 m.) e molto alta. Nella parte più a sud, dietro la parete, si cela il secondo fondo, con la partenza di uno stretto fusoide largo 0,50 m., lungo 1 m. e profondo 5 m. Pozzetto che ad un certo punto della discesa presenta, da una parte, molte ossa incastonate l’una sull’altra che sembrano di bovino. C’è da chiedersi come hanno fatto ad andare ad incastrarsi fin la sotto, molto probabilmente il nome a questa cavità viene dato da questa particolarità. La grotta è molto bella tanto da presentare una concrezione lunga alcuni metri, con alcune vele che assomigliano a suggestive fette di pancetta, soprattutto quando il pozzo sprofonda. L’Abisso per la sua posizione è un inghiottitoio molto attivo, in caso di pioggia, raccoglie al suo interno l’acqua piovana del circondario portandola alle falde acquifere.
Anche qui, come in molte altre, è stata usata in passato come discarica delle zone limitrofe e quindi oltre alle carogne di animale, che nel tempo si sono consumate, con l’invenzione della plastica il boom di scarico abusivo è stato incrementato, gettando nella “buca” di tutto e di più (bottiglie di vario genere, siringhe per la veterinaria, copertoni di trattore, sacchi riempiti d’immondizia e non si sa di che altro, ….).
Oltre a questi rifiuti sono state anche trovate alcune batterie da automezzo, che dal tempo di permanenza in grotta sono ormai disfatte.
L‘acqua che vi percola è sicuramente inquinata, ciò mette a rischio le falde acquifere. I rifiuti interessano lo scivolo che arriva al pozzo e il fondo della cavità, dove si è fermato tutto il materiale inquinante. Occorrerà organizzare la pulizia con più squadre interne per il recupero dell’immondizia. Sarà cura dei gruppi partecipanti ai tre giorni di PIB 2011, il recupero dei rifiuti portandoli in superficie in appositi contenitori e/o sacchi.
L’obiettivo principale è di evitare che i rifiuti vadano ad inquinare le falde acquifere ed in secondo luogo rendere la grotta ancora praticabile alle future esplorazioni.
Un ringraziamento anticipato a tutti i partecipanti.

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