Un gruppo di esploratori ha scoperto una serie di caverne decorate con antiche pitture Buddiste in una zona a nord della catena dell’Himalaya, lasciando i ricercatori eccitati e sbigottiti.
Una equipe internazionale composta da archeologi, studiosi, alpinisti e esploratori ha esaminato almeno 12 sistemi carsici a 4000 metri di altezza nei pressi di Lo Manthang, un antico insediamento medioevale nel Distretto del Mustang, in Nepal, a circa 125 chilometri a nord-ovest di Kathmandu. Le grotte scoperte contengono pitture rupestri che potrebbero risalire al tredicesimo secolo, come pure le iscrizioni tibetane eseguite con l’inchiostro, ma anche in argento e oro.
Fonte Reuter tradotta da Andrea Scatolini prelevata dal sito WCN
La scoperta è stata del tutto casuale, infatti è stato uno Sherpa che si era riparato nella grotta che ha trovato le pitture.
La grotta è servita indubbiamente a scopi rituali, probabilmente legata a riti iniziatici dell’insegnamento buddista. In totale sono stati ritrovati 55 “pannelli” che illustrano la vita del Buddha e il più spettacolare è un dipinto lungo sette metri che occupa una intera parete della grotta. E’ straordinario che i dipinti si siano conservati per tutto questo tempo in una grotta, probabilmente il clima secco dell’area montana e il percolamento nullo all’interno della cavità hanno aiutato queste eccezionali testimonianze a giungere intatte fino a noi.
In questa zona del mondo, gran parte della popolazione in inverno migra verso le pianure del Nepal e dell’India perchè le grandi nevicate rendono il Mustang invivibile. L’isolamento che per secoli ha stretto questi territori ha fatto si che la tradizione buddista rimanesse quasi inalterata nel corso dei secoli.
Gli studiosi sono stati coadiuvati nelle esplorazioni da guide e alpinisti, infatti in una prima stima si pensava che le grotte da esplorare fossero una trentina, mentre il numero è salito enormemente, forse si parla di 150 grotte, difficili da raggiungere perchè poste in luoghi impervi e perciò molto suggestive. Le guide, che hanno scalato ripetutamente le montagne dell’Himalaya, hanno detto che esplorare queste grotte è stato molto più emozionante che salire sulla cima dell’Everest. Questo noi speleologi lo sapevamo già .