Esperti discutono delle sfide idriche e dell’inquinamento delle grotte nel Carso triestino

Mercoledì 9 ottobre, nell’ambito della Settimana del Pianeta Terra, si è tenuto un incontro presso la Grotta delle Torri di Slivia, focalizzato sul tema dell’acqua e delle grotte inquinate.

L’evento ha visto la partecipazione di esperti e appassionati, che hanno discusso delle problematiche legate alla gestione delle risorse idriche e all’inquinamento delle grotte nel Carso triestino.

L’incontro è stato aperto dai saluti di Corrado Greco, Presidente dell’Associazione Grotte Turistiche Italiane (AGTI), seguito da un intervento di Paolo Guglia sulla gestione e raccolta dell’acqua nel Carso e a Trieste.

Guglia ha illustrato le difficoltà storiche e attuali nella gestione delle risorse idriche in una regione caratterizzata da un rapporto complesso con l’acqua.

Successivamente, il Dott. Raffaele Bruschi ha presentato le ultime scoperte relative all’inquinamento delle grotte del Carso, con particolare attenzione ai batteri e agli idrocarburi. Bruschi ha fatto riferimento a uno studio pubblicato nel 2020 dal Gruppo Grotte del Club Alpinistico Triestino, che ha esaminato l’inquinamento della Caverna presso la 17 VG.

Questo studio ha approfondito vari aspetti, tra cui il monitoraggio chimico e microbiologico, e ha incluso analisi dettagliate su metalli e idrocarburi, oltre a un elenco dei taxa delle comunità microbiche presenti.

Il Carso triestino, uno degli altopiani carsici più studiati al mondo, continua a riservare sorprese nonostante secoli di esplorazioni.

Tuttavia, la sua fragilità e la permeabilità all’inquinamento superficiale rappresentano una sfida significativa, soprattutto in un’area così densamente popolata.

Lo studio dell’inquinamento della Caverna presso la 17 VG ha permesso di comprendere meglio lo stato delle grotte inquinate sotto diversi aspetti: chimici, biologici e geologici.

L’incontro ha sottolineato l’importanza di una maggiore comprensione dell’inquinamento ipogeo e ha rappresentato un primo passo verso il risanamento delle cavità inquinate.

Gli esperti hanno evidenziato come queste ricerche non siano fini a se stesse, ma mirino a sviluppare strategie efficaci per la tutela e il recupero delle risorse idriche sotterranee.

L’evento ha concluso la Settimana del Pianeta Terra, lasciando un’importante eredità di conoscenze e spunti per future ricerche e interventi nel campo della speleologia e della gestione delle risorse idriche.