Un’analisi di Teha rivela l’eccellenza italiana nella gestione delle risorse idriche.

Un articolo de Il Sole 24h rivela come, nonostante le sfide infrastrutturali, l’Italia mantiene standard elevati nella qualità dell’acqua e si posiziona al sesto posto in Europa.

L’Italia si posiziona al sesto posto in Europa per la qualità e la potabilità dell’acqua, grazie principalmente all’uso di fonti sotterranee.

Secondo i dati di Teha, il tempo di vita perso a causa di scarsa igiene e qualità dell’acqua è inferiore alla media europea.

Tuttavia, le infrastrutture per il trattamento delle acque reflue necessitano di miglioramenti, con 1,3 milioni di italiani ancora privi di servizio di depurazione.

In Europa, il 46% delle acque superficiali è contaminato, mentre in Italia la percentuale è del 16%.

Negli ultimi trent’anni, la qualità delle acque italiane è migliorata, con una bassa presenza di nitrati e fosfati.

Il Centro Nazionale per la Sicurezza delle Acque ha confermato la sicurezza dell’acqua potabile in Italia, basandosi su milioni di analisi condotte tra il 2020 e il 2022.

Gli speleologi stanno inoltre lavorando sugli acquiferi carsici come risorsa per l’approvvigionamento idrico.

L’Acqua che berremo

Italia tra i Paesi più virtuosi per la qualità dell’acqua

L’85% dell’acqua potabile proviene da fonti sotterranee

L’Italia si posiziona al sesto posto tra i Paesi europei più virtuosi per la qualità e la potabilità dell’acqua, secondo i dati elaborati da Teha e presentati durante la sesta edizione della Community Valore Acqua per l’Italia. Questo evento ha coinvolto 42 tra aziende e istituzioni della filiera estesa dell’acqua.

La qualità dell’acqua potabile in Italia è garantita principalmente dalle fonti sotterranee, che svolgono una funzione protettiva.

Questo contribuisce a ridurre l’impatto sulla salute pubblica, posizionando l’Italia tra i Paesi più virtuosi in Europa.

Secondo i dati, il tempo di vita perso a causa di scarsa igiene e qualità dell’acqua è di 9,4 anni ogni 100.000 abitanti, contro una media europea di 16 anni.

Tuttavia, la Finlandia registra un dato inferiore, con una media di 5,5 anni.

Valerio De Molli, Managing Partner e CEO di The European House Ambrosetti e Teha Group, ha sottolineato l’importanza dell’acqua per la salute della popolazione, evidenziando che l’Italia dispone di acqua potabile di alta qualità, prelevata prevalentemente da fonti sotterranee.

Distribuzione regionale delle fonti sotterranee

In Valle d’Aosta e Umbria, la totalità dell’acqua potabile proviene da fonti sotterranee, mentre in Puglia la percentuale è del 44,9%.

In Sardegna e Basilicata, invece, le percentuali scendono rispettivamente al 21,6% e al 19,2%. Solo Malta, Lituania, Danimarca, Slovenia e Croazia superano l’Italia in Europa per la qualità dell’acqua potabile.

Nonostante questi risultati positivi, le infrastrutture per il trattamento delle acque reflue e l’estensione del servizio non sono ancora competitive.

Attualmente, 1,3 milioni di italiani vivono in 296 comuni privi del servizio di depurazione, con la Sicilia che registra il 13% della popolazione non servita.

Le maggiori sorgenti carsiche italiane

Stato delle acque superficiali

In Europa, il 46% delle acque superficiali non è in “buono stato chimico” a causa di contaminanti provenienti da prodotti agricoli, scarichi industriali e impianti di trattamento delle acque reflue urbane.

In Italia, solo il 16% delle acque superficiali risulta contaminato.

La situazione è particolarmente critica in Sicilia, dove il 31% delle acque superficiali è contaminato, seguita dal bacino del fiume Serchio in Toscana (28%) e dagli Appennini meridionali e settentrionali (23% e 19%).

In Sardegna, la percentuale scende all’11%, nel bacino Padano al 9% e negli Appennini centrali e nelle Alpi Orientali al 3%.

Miglioramenti e nuove frontiere

Negli ultimi trent’anni, la qualità delle acque in Italia è migliorata, sebbene a un ritmo più lento rispetto alla media europea.

L’Italia può vantare una bassa presenza di nitrati nelle acque sotterranee (17,8 mg/litro) e di fosfati nei fiumi (0,05 mg/litro), ben al di sotto degli standard imposti dall’UE.

Il primo rapporto del Centro Nazionale per la Sicurezza delle Acque (CeNSiA) dell’Istituto Superiore di Sanità ha confermato la sicurezza e la sostenibilità dell’acqua potabile in Italia, basandosi su oltre 2,5 milioni di analisi condotte tra il 2020 e il 2022.

La conformità media nazionale per i parametri sanitari microbiologici e chimici è risultata superiore al 99%.

Infine, gli speleologi della Società Speleologica Italiana stanno lavorando sugli acquiferi carsici, una risorsa importante per l’approvvigionamento idrico, soprattutto in un contesto di cambiamenti climatici.

Le Iniziative dell’Acqua che Berremo: Un Futuro Sostenibile

La Società Speleologica Italiana (SSI) nel corso degli anni ha lanciato diverse iniziative nell’ambito del progetto “L’Acqua che Berremo”, mirate a sensibilizzare e educare le persone sull’importanza delle acque carsiche.

Queste acque, che rappresentano una risorsa strategica per l’approvvigionamento idrico, sono particolarmente vulnerabili all’inquinamento a causa della loro scarsa capacità autodepurante e dell’elevata velocità di flusso¹.

Uno degli obiettivi principali del progetto è la tutela delle acque carsiche, che costituiscono circa il 40% delle fonti di approvvigionamento idrico nel bacino del Mediterraneo.

La SSI ha sottolineato la necessità di proteggere queste risorse, soprattutto in un contesto di crescente antropizzazione e diffusione di pratiche agricole e industriali ad alto impatto¹.

Nel 2017, in occasione dell’evento “L’Acqua che Berremo”, la SSI ha pubblicato un documento dettagliato sulle acque di origine carsica, evidenziando la loro importanza strategica.

Questo documento ha messo in luce come le sorgenti carsiche forniscano una parte significativa dell’acqua potabile in Italia, con un patrimonio idrico stimato a circa 410 milioni di metri cubi all’anno¹.

Ad esempio, la città di Roma dipende in gran parte dalle sorgenti carsiche per il suo approvvigionamento idrico, con la sorgente del Peschiera che fornisce circa 10 milioni di metri cubi al giorno¹.

La SSI ha anche promosso attività didattiche e laboratori per sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza della conservazione delle risorse idriche.

Queste iniziative educative sono state realizzate in collaborazione con Federazioni e Gruppi Speleologici, grazie a un bando del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare².

Inoltre, la SSI ha evidenziato l’importanza delle indagini speleologiche per comprendere meglio le caratteristiche idrogeologiche dei massicci carsici.

Le grotte, infatti, possono essere considerate veri e propri laboratori naturali per l’osservazione di fenomeni idrogeologici e per lo svolgimento di ricerche scientifiche in diverse discipline¹.

Queste iniziative rappresentano un passo importante verso la tutela e la gestione sostenibile delle risorse idriche, garantendo un futuro più sicuro e salubre per le generazioni a venire.

¹: Scintilena – Le Acque di Origine Carsica: Una Risorsa Strategica da Tutelare
²: Scintilena – L’acqua che berremo: Contributi della Società Speleologica Italiana

Fonti:

Il Sole 24h https://www.ilsole24ore.com/art/italia-virtuosa-qualita-e-potabilita-acqua-l-85percento-arriva-sottosuolo-AGKkLZQ
(1) Le Acque di Origine Carsica: Una Risorsa Strategica da Tutelare. https://www.scintilena.com/le-acque-di-origine-carsica-una-risorsa-strategica-da-tutelare/08/27/.
(2) L’acqua che berremo – Contributi della Società Speleologica Italiana …. https://www.scintilena.com/lacqua-che-berremo-contributi-della-societa-speleologica-italiana-per-attivita-didattiche-previste-nel-bando-del-ministero-dellambiente/03/13/.
(3) Acqua che berremo Archivi – Scintilena. https://www.scintilena.com/category/ambiente/acqua-che-berremo/.