Speleoturisti e volontari impegnati nella pulizia delle Grotte di Falvaterra e Rio Obaco

Si è svolta anche quest’anno la decennale giornata ecologica “Puliamo il Buio… e non solo”, organizzata dal Comune di Falvaterra e dall’area protetta della Regione Lazio Monumento Naturale “Grotte di Falvaterra e Rio Obaco”.

L’evento si inserisce nel quadro delle numerose manifestazioni che si svolgono in tutta Italia in collaborazione con la Società Speleologica Italiana (SSI) e Legambiente.

Sabato 20 settembre, armati di buste per la raccolta, i partecipanti hanno effettuato una pulizia del settore ipogeo del Monte della Lamia, nel cuore del colle che ospita il condotto ipogeo che collega la risorgenza delle Grotte di Falvaterra al grande inghiottitoio delle Grotte di Pastena.

Gli speleoturisti hanno partecipato con entusiasmo e interesse per le problematiche ambientali esposte, collaborando attivamente nella raccolta, trasporto e smaltimento di vari materiali, tra cui medicinali, contenitori di prodotti petroliferi e plastiche.

È stato anche rilevato un pezzo di amianto, che verrà rimosso con le dovute precauzioni in una specifica attività prevista per la prossima settimana.

Le operazioni si sono svolte a oltre un chilometro dall’ingresso di Falvaterra, in un’area meno frequentata dai flussi speleoturistici, a circa 200 metri di profondità.

Tra i materiali trovati, spicca un raro cucchiaio in alluminio punzonato “IZAR” con stemma del Regio Esercito Italiano, che arricchirà il Museo delle Grotte di Falvaterra.

Inoltre, è stato salvato un piccolo pesce trasportato dalle acque di piena e rimasto intrappolato in una pozza.

Sono stati anche rilevati e fotografati animali ipogei, tra cui il crostaceo del genere Niphargus e una lumaca delle grotte del genere Oxchilus.

È stato inoltre osservato un significativo abbassamento della falda, che, se continuerà, potrebbe portare al prosciugamento totale del lago lungo, una galleria allagata che separa le Grotte di Falvaterra da quelle di Pastena.

Questo fenomeno, collegato all’abbassamento delle falde sotterranee della zona, potrebbe causare gravi problemi agli acquedotti.

Tra le soluzioni proposte, vi sono l’aumento delle superfici boscate, la prevenzione degli incendi boschivi e la regolamentazione della costruzione di pozzi.

Questi temi sono stati al centro delle spiegazioni fornite ai partecipanti, con l’obiettivo di sensibilizzare sull’importanza della protezione e pulizia dell’ambiente.

Il Monumento Naturale Regionale non è solo un luogo turistico, ma svolge un ruolo fondamentale nell’educazione ambientale, uno dei principali obiettivi dell’area protetta.

Fonte: Comunicato di Augusto Carè – Grotte di Falvaterra