Inserito nella nuova lista dei primi cento siti dell’Iugs

BOGOTÀ, 27 agosto 2024, 16:29 – L’Unione internazionale delle scienze geologiche (Iugs), organo consultivo dell’Unesco e una delle più grandi organizzazioni scientifiche del mondo, ha incluso La Venta, nel deserto di La Tatacoa, nel sud del Paese (dipartimento di Huila), nella sua seconda lista dei 100 siti del patrimonio geologico, da non confondere con il Rio La Venta, che sta in Messico, e ha dato il nome alla grande Associazione di Esplorazione Internazionale che tutti noi conosciamo.

La Venta ospita due riserve paleontologiche: una del tardo Pleistocene (circa 16mila anni fa) e una più antica del Miocene medio (circa 13 milioni di anni fa). I ritrovamenti nell’area hanno permesso di stabilire che nel Miocene medio, quello che oggi è noto come deserto era una foresta pluviale tropicale che ospitava una varietà di flora e fauna, tra cui mammiferi, rettili, pesci, uccelli, anfibi, invertebrati e piante.

Con l’inserimento de La Venta nell’elenco, salgono a tre le aree colombiane riconosciute dall’Iugs come parte dei 100 siti del patrimonio geologico. Gli altri sono il complesso vulcanico Nevado del Ruiz (Kumanday) nei dipartimenti di Caldas e Tolima (regione produttrice di caffè) e il deposito di rettili marini del Cretaceo inferiore a Ricaurte Alto, nel Boyacá (Colombia centrale).

Cos’è La Venta in Colombia?

La Venta è una località situata tra i dipartimenti di Huila e Tolima, in Colombia. Questo sito è noto per essere uno dei giacimenti fossiliferi più ricchi del Neogene in tutta l’America del Sud. La Venta offre un affascinante panorama della vita nella regione prima del Grande Scambio Americano, un processo di migrazione che ha avuto un impatto significativo sulla fauna del continente.

I fossili rinvenuti a La Venta risalgono al Miocene medio, circa 13 milioni di anni fa. Durante questo periodo, la regione era caratterizzata da un clima più umido rispetto a oggi e ospitava una foresta pluviale tropicale. Tra i ritrovamenti più significativi ci sono resti di mammiferi, rettili, pesci, uccelli, anfibi e invertebrati. Alcuni dei fossili più noti includono scheletri di sparassodonti, un gruppo di marsupiali carnivori, e resti di grandi coccodrilli come il Purussaurus neivensis.

La fauna di La Venta comprende anche diverse specie di tartarughe d’acqua dolce, serpenti, sauri e uccelli. Tra i mammiferi, sono stati identificati numerosi marsupiali, roditori, primati e cingolati. La presenza di questi fossili ha permesso agli scienziati di ricostruire l’ecosistema della regione durante il Miocene medio, fornendo preziose informazioni sulla biodiversità e l’evoluzione della fauna sudamericana.

La Venta rappresenta quindi un sito di grande importanza scientifica, non solo per la quantità e la varietà dei fossili rinvenuti, ma anche per la possibilità di comprendere meglio i cambiamenti climatici e ambientali che hanno influenzato la regione nel corso dei millenni. Con il riconoscimento dell’Iugs, La Venta si conferma come uno dei luoghi chiave per lo studio della paleontologia e della geologia in Sud America.