Sfide e Opportunità per il Patrimonio Mondiale UNESCO dell’Appennino Settentrionale

Dal 19 al 22 settembre 2024, la Regione Emilia-Romagna ospiterà un importante convegno internazionale dedicato alle aree carsiche nei gessi.

L’evento, che si terrà sia in presenza presso la Terza Torre della Regione a Bologna, sia online, richiede la registrazione obbligatoria.

Il convegno si concentrerà sulla conservazione, gestione e fruizione delle aree carsiche, con particolare attenzione alle sfide e opportunità che queste rappresentano per il patrimonio mondiale UNESCO dell’Appennino settentrionale.

Le sessioni tematiche si svolgeranno il 19 e 20 settembre presso la Sala 20 maggio 2012, Viale della Fiera 8, Bologna.

Durante queste giornate, esperti del settore discuteranno vari aspetti legati alla gestione delle aree carsiche, condividendo esperienze e best practices a livello internazionale.

Il 21 e 22 settembre, i partecipanti avranno l’opportunità di partecipare a escursioni guidate ai siti UNESCO della regione Emilia-Romagna.

Tra le destinazioni previste vi sono i gessi triassici del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano e l’area carsica dei gessi messiniani bolognesi.

In alternativa, sarà possibile visitare le scagliole e gli stucchi di Carpi e Modena.

I Gessi dell’Emilia-Romagna: Un Patrimonio UNESCO

I gessi dell’Emilia-Romagna sono stati recentemente riconosciuti come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, un traguardo significativo per la regione.

Questo riconoscimento, ufficializzato durante una riunione a Riyadh, segna il quinto habitat naturale italiano a ricevere tale onore, dopo le Dolomiti, l’Etna, le Isole Eolie e le Faggete vetuste dell’Appennino¹.

La denominazione ufficiale assegnata dall’UNESCO, “Carsismo evaporitico nelle grotte dell’Appennino settentrionale”, include diverse aree di grande rilevanza, come la Vena del Gesso romagnola, i gessi bolognesi e di Zola Predosa, le evaporiti di San Leo, la Grotta di Onferno nel Riminese, l’Alta Valle del Secchia e la Bassa collina reggiana¹.

Questo riconoscimento arriva in un momento delicato per la regione, che ha recentemente affrontato un terremoto e alluvioni.

Tuttavia, la resilienza delle comunità locali ha permesso di raggiungere questo importante obiettivo.

La Vena del Gesso, situata nel cuore dell’area colpita dal sisma, rappresenta una delle zone chiave di questo processo di riconoscimento¹.

Il progetto di candidatura è stato avviato nel 2015 dal Comitato scientifico del CAI Emilia Romagna, con il supporto della Federazione speleologica regionale.

Dopo sette anni di intenso lavoro, il riconoscimento UNESCO è stato finalmente ottenuto, grazie anche al contributo di numerosi esperti e istituzioni¹.

Tra i fenomeni carsici più noti della regione vi sono la Spipola, nel bolognese, e la Grotta di Re Tiberio, nel ravennate, oggetto di studi scientifici da oltre quattro secoli¹.

Questo riconoscimento rappresenta una vittoria per l’Appennino emiliano-romagnolo e un’opportunità per promuovere ulteriormente la conservazione e la valorizzazione di queste aree uniche¹.

¹: Scintilena


(1) L’UNESCO riconosce i Gessi dell’Emilia Romagna come Patrimonio dell …. https://www.scintilena.com/lunesco-riconosce-i-gessi-dellemilia-romagna-come-patrimonio-dellumanita/09/24/.
(2) Candidatura dei Gessi dell’Emilia-Romagna a Patrimonio Unesco e …. https://www.scintilena.com/candidatura-dei-gessi-dellemilia-romagna-a-patrimonio-unesco-e-sostegno-degli-speleologi/12/03/.
(3) Proposta candidatura UNESCO per le grotte di Onferno e per altri siti …. https://www.scintilena.com/proposta-candidatura-unesco-per-le-grotte-di-onferno-e-per-altri-siti-carsici-dei-gessi-dellemilia-romagna/01/26/.