Intervista a Lucía Agudo, Presidente della Federazione Cántabra di Speleologia

Lunedì 29 luglio 2024, El Diario Montañés, Cantabria ha intervistato la Presidente della Federazione Cántabra di Speleologia – La speleologia è una disciplina che affascina e attrae molti appassionati, ma spesso viene associata a episodi di soccorso mediatici che non riflettono la realtà quotidiana di questa attività.

Lucía Agudo, presidente della Federazione Cántabra di Speleologia, ci offre una visione più approfondita di questo mondo sotterraneo.

Lucía Agudo, archeologa di formazione e speleologa per passione, ha iniziato il suo percorso esplorativo durante gli studi all’Università di Cantabria.

“Ho fatto dei corsi di introduzione e mi sono appassionata così tanto che ho deciso di continuare”, racconta.

Dal dicembre 2020, Agudo guida la Federazione Cántabra di Speleologia, un ruolo che considera un servizio alla comunità speleologica.

La presidente sottolinea che i soccorsi in grotta rappresentano solo l’1% delle attività speleologiche nella regione, ma sono quelli che attirano maggiormente l’attenzione dei media. “Capisco l’interesse mediatico, ma è ingiusto perché non rappresenta la realtà. La maggior parte delle esplorazioni si svolge senza incidenti“, afferma Agudo.

La Federazione svolge un’importante attività di ricerca scientifica del sottosuolo.

Nel corso dell’ultimo anno, sono stati mappati ben 80 chilometri di nuove grotte in Cantabria. “È un lavoro svolto in modo altruistico, per puro amore per l’arte e la scienza“, spiega Agudo.

La speleologia richiede una preparazione fisica e tecnica notevole. Nei gruppi di esplorazione ci sono spesso medici, geologi e persone altamente preparate che conoscono le tecniche di soccorso in grotta. “A volte, i soccorritori sono gli stessi speleologi che riescono ad autosoccorrersi “, aggiunge.

In Cantabria, ci sono circa venti club speleologici che si dedicano principalmente alla ricerca e offrono corsi di iniziazione. “Abbiamo alcuni dei sistemi di grotte più estesi del mondo, il più grande di Spagna e il secondo più grande d’Europa”, dice Agudo.

La regione è un vero paradiso per gli speleologi, con un patrimonio naturale che necessita di essere preservato.

Agudo conclude sottolineando l’importanza della formazione e della consapevolezza. “È cruciale che le persone comprendano il valore del patrimonio sotterraneo e lo rispettino.

Il sottosuolo è di tutti e tutti abbiamo il diritto di goderne nelle migliori condizioni”.

La speleologia, quindi, non è solo avventura e scoperta, ma anche scienza e conservazione.

Un mondo affascinante che merita di essere conosciuto e apprezzato per il suo contributo alla conoscenza del nostro pianeta.