Un nuovo studio rivela la presenza di un condotto accessibile sotto il Mare Tranquillitatis
Un recente studio pubblicato su Nature Astronomy ha rivelato la presenza di un condotto sotterraneo accessibile sotto il Mare Tranquillitatis, sulla Luna.
La ricerca, condotta da Leonardo Carrer, Riccardo Pozzobon, Francesco Sauro, Davide Castelletti, Gerald Wesley Patterson e Lorenzo Bruzzone, ha analizzato le immagini radar ottenute dallo strumento Mini-RF a bordo del Lunar Reconnaissance Orbiter nel 2010.
Il Mare Tranquillitatis pit (MTP) è una cavità ellittica con pareti verticali o a strapiombo e un fondo inclinato che sembra estendersi ulteriormente nel sottosuolo.
Le immagini radar hanno mostrato che una parte delle riflessioni radar provenienti dal MTP può essere attribuita a un condotto sotterraneo lungo decine di metri, suggerendo che il MTP conduca a una grotta accessibile sotto la superficie lunare.
Questa scoperta è di grande interesse sia per la scienza che per le future missioni di esplorazione lunare.
Le grotte lunari potrebbero offrire riparo dalle condizioni ambientali estreme della superficie, come le radiazioni solari e le temperature estreme, rendendole potenziali siti per future basi lunari.
Inoltre, l’accesso a volumi sotterranei estesi potrebbe facilitare l’esplorazione a lungo termine della Luna.
Il team di ricerca ha sottolineato l’importanza di ulteriori studi per confermare la presenza e l’estensione del condotto sotterraneo.
La scoperta del condotto sotto il Mare Tranquillitatis rappresenta un passo significativo verso la comprensione delle caratteristiche geologiche della Luna e delle sue potenzialità per l’esplorazione umana.
Per ulteriori dettagli, è possibile consultare lo studio completo pubblicato su Nature Astronomy al seguente link: Nature Astronomy.
Sono più di 200 le grotte lunari
Nel 2014 erano circa duecento le grotte scoperte e documentate dal Lunar Reconnaissance Orbiter, occhio instancabile della Nasa che negli ultimi anni di ricerca, è stato utilizzato per un programma che prevede il censimento delle cavità del nostro satellite.
Questo il dato trovato nell’archivio di Scintilena, e dopo 10 anni il numero di grotte scoperte sulla Luna sarà certamente aumentato.
La scoperta importantissima apre numerosi scenari per la possibile colonizzazione ed esplorazione del nostro satellite ma anche per la ricerca di forme di vita.
Le cavità di importantissimo interesse scientifico sul nostro satellite, sono state avvistate per la prima volta nel 2009 da una sonda giapponese, da allora l’attenzione si è focalizzata su questa tematica in cui le agenzie spaziali di tutto il mondo ripongono sempre più interesse.