Alla scoperta dei segreti di un sito unico nel suo genere in Francia

Siamo lieti di portarvi alla scoperta delle grotte di Azé, un vero e proprio gioiello del patrimonio naturale della Saône-et-Loire.

Queste cavità, composte da una grotta preistorica e da un fiume sotterraneo, sono aperte al pubblico dagli anni ’60 e continuano a rivelare i loro segreti.

La storia delle grotte di Azé risale a oltre 700 anni fa, con le prime menzioni risalenti al XIV secolo.

Tuttavia, è solo nel XIX secolo che il sito è stato ampiamente sviluppato, grazie all’intervento del conte e della contessa di Murat, che hanno piantato cedri dell’Atlante nei dintorni.

È negli anni ’50 che le cose iniziano a prendere forma, con i primi sondaggi preliminari alle indagini.

Specialisti, scienziati e appassionati hanno iniziato a interessarsi ai segreti nascosti nelle grotte di Azé.

Tra il 1950 e il 1962, l’ingresso della grotta preistorica, la cosiddetta “sala della Rotonda”, è stato scavato, rivelando numerosi reperti, tra cui ossa di animali preistorici e oggetti di origine umana di diverse epoche.

Nel 1963, le grotte sono state aperte al pubblico grazie all’iniziativa di Maurice Bonnefoy, un appassionato di speleologia, archeologia e patrimonio.

Da allora, il sito non ha smesso di stupire i visitatori, con la scoperta di una riviera sotterranea e di numerose sale e gallerie.

Le grotte di Azé sono famose per i loro ritrovamenti di Ursus spelaeus, l’orso delle caverne.

Negli anni, sono stati scoperti una cinquantina di scheletri di questi animali, alcuni dei quali risalenti a 400.000 anni fa.

Tra le scoperte più eccezionali, c’è un cranio di leone delle caverne, trovato negli anni ’80 dal famoso paleontologo Alain Argant.

Ma le grotte di Azé non sono solo un sito preistorico.

Nel corso dei secoli, sono state utilizzate per diversi scopi, tra cui un rifugio durante la Seconda Guerra Mondiale.

Oggi, continuano ad essere esplorate da speleologi e ricercatori, che sperano di scoprire nuove sale e gallerie.

Recentemente, il sito web Scintilena ha pubblicato nuovi studi che gettano luce sulla dieta degli orsi delle caverne.

Analizzando i denti fossili, i ricercatori hanno scoperto che questi animali seguivano una dieta sorprendentemente varia, composta da piante, bacche, frutta secca e, occasionalmente, carne¹.

Queste nuove informazioni arricchiscono la nostra comprensione della vita di queste creature preistoriche e del loro ambiente.

In aggiunta, un recente studio ha rivelato che gli antenati umani potrebbero aver cacciato gli orsi delle caverne già 300.000 anni fa¹.

Questa ipotesi si basa sull’analisi di centinaia di ossa di orso delle caverne, che mostrano segni di scuoiamento e di estrazione del midollo, suggerendo che gli animali fossero stati uccisi e non semplicemente trovati morti¹.

Le grotte di Azé rimangono un sito di inestimabile valore per la comunità scientifica e per i visitatori da tutto il mondo.

Con ogni nuova scoperta, le grotte continuano a svelare i segreti di un passato remoto, offrendo una finestra unica sulla storia naturale e culturale dell’umanità.

La loro esplorazione e studio proseguono, con la speranza di scoprire nuove sale e gallerie che possano raccontare ancora di più sul nostro passato comune.

(1) Cacciatori di orsi delle caverne: nuove prove rivelano che gli antenati …. https://www.scintilena.com/cacciatori-di-orsi-delle-caverne-nuove-prove-rivelano-che-gli-antenati-umani-cacciavano-orsi-300-000-anni-fa/05/29/.

(2) Al museo archeologico di Perugia è arrivato l’Ursus Spelaeus. https://www.scintilena.com/al-museo-archeologico-di-perugia-e-arrivato-lursus-spelaeus/12/28/.