Il cavo d’acciaio della ferrata del Laghetto di Caronte al Buso della Rana, nel ramo principale, a circa 200 metri dall’ingresso, si è rotto lo scorso 8 luglio.
In attesa degli interventi di ripristino, gli speleologi che intendono accedere alla grotta devono organizzarsi in modo autonomo per superare in sicurezza il passaggio.
La notizia arriva direttamente dal Presidente del G.S.M. Gruppo Speleologi sez. CAI Malo (VI), Marcello Manea, che ha informato la comunità speleologica dell’accaduto.
La grotta del Buso della Rana, situata sul Monte di Malo, in provincia di Vicenza, è una meta molto apprezzata dagli appassionati di speleologia, ma la rottura del cavo d’acciaio rappresenta un disagio per chi intende avventurarsi all’interno.
Inoltre, a partire da giovedì 11 luglio, inizieranno i lavori di ripristino del primo tratto del Ramo Principale in Rana, danneggiato dalle scorse piene.
Le abbondanti piogge hanno causato infatti degli avvallamenti nel tratto iniziale della grotta, costringendo i visitatori a bagnarsi già da subito e creando disagio, soprattutto per chi ha una permanenza lunga in grotta.
Il Presidente Manea ha anche raccomandato maggiore attenzione in altre zone della grotta segnalate come pericolose da alcuni speleologi.
In particolare, l’ingresso della Sala della Lavina nel ramo principale e la Sala dei Tufi nel ramo Nero richiedono una particolare cautela.
Gli speleologi che intendono accedere alla grotta del Buso della Rana sono quindi invitati a prestare la massima attenzione e a organizzarsi in modo autonomo per superare in sicurezza il passaggio del Laghetto di Caronte.
I lavori di ripristino di alcune zone sono in corso, ma la sicurezza dei visitatori rimane la priorità assoluta.
In attesa del completo ripristino della ferrata e del Ramo Principale, la comunità speleologica è invitata a rispettare le indicazioni fornite dal G.S.M. Gruppo Speleologi sez. CAI Malo (VI) e a segnalare eventuali altre situazioni di pericolo all’interno della grotta.
La collaborazione di tutti è fondamentale per garantire la sicurezza e la conservazione di questo prezioso patrimonio naturale.