Nuove Rivelazioni sugli Acquedotti Antichi
Sabato 15 giugno, presso la Sala Schuster dell’Abbazia di Farfa, si è tenuto un convegno dedicato agli studi sull’acquedotto di Farfa e sugli antichi sistemi idraulici della provincia di Rieti.
L’evento, organizzato dalla Pro Loco di Fara in Sabina e dal Museo Civico Archeologico, con il patrocinio della Provincia di Rieti, ha visto la partecipazione di numerosi esperti del settore.
Il convegno ha avuto inizio con i saluti istituzionali e ha proseguito con gli interventi di vari relatori, tra cui Alessandra Petra, direttrice del Museo Civico Archeologico di Fara in Sabina, e Francesca Licordari, funzionario archeologico della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Roma e per la provincia di Rieti.
Cristiano Ranieri, archeologo e presidente del Gruppo Speleo Archeologico Vespertilio, ha presentato le recenti scoperte riguardanti l’acquedotto di Farfa, mentre Priscilla Armellin, archeologa, ha illustrato le tecniche utilizzate nelle esplorazioni.
L’acquedotto di Farfa, esplorato per la prima volta dal Gruppo Speleo Archeologico Vespertilio nel 2018, è caratterizzato da un condotto principale e due cunicoli secondari. Scavati nel banco roccioso e rivestiti in muratura, questi cunicoli penetrano nella dorsale collinare del monte San Martino.
Sebbene l’anno esatto di costruzione sia sconosciuto, è evidente che l’acquedotto fosse in uso già nelle fasi più antiche del borgo di Farfa.
Non si esclude un intervento di Jacopo Barozzi da Vignola, che nel 1573 realizzò la Fontana Farnese, completata successivamente da Giacomo Della Porta.
Le scoperte non si limitano all’acquedotto di Farfa.
In provincia di Rieti, numerosi acquedotti sotterranei di epoca romana sono stati rinvenuti, tra cui l’acquedotto dei Bagni di Lucilla a Poggio Mirteto, quello di Paranzano a Casperia e quello di Fianello a Montebuono.
Prima della romanizzazione della Sabina, i Sabini avevano già scavato cunicoli di drenaggio e captazione idraulica, come l’acquedotto di Fonte Cantaro a Stimigliano e quello della Fonte Tiballi a Poggio San Lorenzo, risalenti al IV secolo a.C.
Recenti scoperte hanno portato alla luce l’acquedotto dell’antico centro romano di Forum Novum, situato nel comune di Torri in Sabina.
Questo acquedotto, esplorato dal Gruppo Speleo Archeologico Vespertilio in collaborazione con Egeria Centro Ricerche Sotterranee, convogliava le acque dalla sorgente fino alle fontane del municipio romano¹.
Un’altra scoperta significativa è l’acquedotto romano di Torricella in Sabina, che si sviluppa per alcune centinaia di metri e risale probabilmente al IV-III secolo a.C.².
Il Gruppo Speleo Archeologico Vespertilio, fondato nel 1993 a Salisano, continua a svolgere ricerche e scoperte nel territorio sabino, contribuendo alla valorizzazione del patrimonio archeologico locale.
Le loro indagini, condotte in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, hanno portato alla luce numerosi reperti e strutture antiche, arricchendo la conoscenza della storia e dell’archeologia della Sabina.
¹: Scintilena
²: Scintilena
(1) Scoperto l’acquedotto dell’antico centro romano di Forum Novum. https://www.scintilena.com/scoperto-lacquedotto-dellantico-centro-romano-di-forum-novum/10/24/.
(2) TORRICELLA IN SABINA : SCOPERTO ACQUEDOTTO ROMANO – Scintilena. https://www.scintilena.com/torricella-in-sabina-scoperto-acquedotto-romano/06/06/.
(3) Scoperto un antico acquedotto a Torri in Sabina – Scintilena. https://www.scintilena.com/scoperto-un-antico-acquedotto-a-torri-in-sabina/11/11/.