Un viaggio nel tempo attraverso una scoperta speleo-archeologica di rilevante importanza
Il Comune di Parrano, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, ha recentemente presentato una scoperta di eccezionale interesse speleologico ed archeologico: la Grotta dei Conoidi.
Situata in località Fosso del Bagno – Tane del Diavolo, questa cavità è rimasta sigillata per migliaia di anni fino al giorno della sua scoperta nel 2022.
L’evento di presentazione si è svolto il 3 maggio scorso, presso il prestigioso Castello di Parrano, gentilmente concesso dalla nuova proprietà “Gruppo Greenestcities”.
Per la prima volta, un pubblico composto principalmente da esperti del settore, tra cui ricercatori, docenti universitari, archeologi, speleologi, sindaci, direttori di museo, presidenti di associazioni e architetti, ha avuto l’opportunità di ammirare le immagini di questa bellissima grotta.
La scoperta della Grotta dei Conoidi non è avvenuta per caso, ma fa parte di un progetto strutturato di esplorazione sistematica dell’intero complesso della forra del Fosso del Bagno.
Questo progetto è il risultato di una proficua collaborazione tra la Soprintendenza, l’équipe di ricerca e gli enti locali, già sperimentata con successo in altri importanti contesti speleo-archeologici.
L’intervento di esplorazione e documentazione della cavità è stato reso possibile grazie ad un finanziamento accordato dal Ministero della Cultura e da un contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto.
Questa collaborazione permette di coniugare conoscenza scientifica, tutela e conservazione, nonché – in futuro – fruizione di questo importante complesso archeologico e speleologico.
La conferenza di presentazione della grotta è stata moderata da Roberto Conticelli, già Presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Perugia.
Il primo intervento è stato a cura di Maurizio Todini, del Gruppo Speleologico Todi, che ha illustrato le fasi salienti che hanno portato alla scoperta e all’esplorazione della cavità.
Durante un sopralluogo effettuato in base ad una segnalazione di Paola Biancalana, esperta conoscitrice del territorio e responsabile dell’Associazione Tanaliberitutti, gli speleologi hanno notato una piccola fessura nella roccia lungo uno dei sentieri percorsi, dalla quale fuoriusciva un notevole flusso di aria.
Questo fenomeno naturale spesso indica la presenza di un sistema ipogeo.
Un primo intervento di disostruzione ha subito messo in luce un passaggio percorribile.
Gli speleologi si sono calati con attrezzatura tecnica all’interno di un profondo scivolo detritico subverticale.
I primi ad entrare sono stati Augusto Gilocchi, Manuel Feliziani e Federico Spiganti, i quali hanno percorso alcune grandi gallerie, facendo attenzione a non danneggiare alcuni reperti di interesse archeologico presenti sul piano di calpestio.
All’interno della cavità, gli speleologi hanno individuato un secondo ingresso e trovato altro materiale archeologico.
La Grotta dei Conoidi presenta uno sviluppo planimetrico di oltre mezzo chilometro con andamento labirintico, nella quale vi sono cunicoli angusti e strettoie al limite della percorribilità, ma anche grandi sale con altezze che sfiorano i 20 metri, ricche di concrezioni calcitiche.
La presenza di correnti di aria, in particolare all’interno di una strettoia localizzata nell’area cosiddetta della “Sala del bivacco”, fa ipotizzare che al di là di questi stretti passaggi ci siano degli ambienti ipogei ancora da esplorare, che potrebbero svelare grandi sorprese sia dal punto di vista speleologico che archeologico.
La Grotta dei Conoidi è di grande interesse e i suoi reperti sono allo studio di ricercatori di prestigiose università italiane e straniere.
Tra essi vi è un’emimandibola umana, utile per studiare il DNA e ricostruire la nostra storia.
Le ricerche, attualmente alle loro battute iniziali, andranno avanti in futuro.
La Grotta dei Conoidi di Parrano prosegue in più direzioni e ulteriori, puntuali esplorazioni potranno mostrare molto più di quanto finora la grotta ha rivelato.