Annunciato il prossimo Campo InGrigna!, dal 3 al 18 agosto 2024, con diversi entusiasmanti obiettivi e nuove scoperte in zone inesplorate
Sulla Lista Speleo.it, è arrivato, puntuale come ogni anno, il messaggio che annuncia il prossimo Campo InGrigna: si svolgerà dal 3 al 18 agosto, scrive Alex Rinaldi, mago di YouTube. Incita ogni interessato a farsi avanti, utilizzando l’arma neanche tanto segreta della sua contagiosa simpatia e del familiare “Huuuu Huuuu”.
C’è spazio per tutti e tutti possono fare qualcosa, impiegando il tempo e le forze disponibili, in tenda al campo o alloggiando al Rifugio Bogani, appoggio amico degli speleologi. Le esplorazioni aperte sono tante: dal Fondo di Wld (W le Donne) passando dall’Abisso delle Spade (la cosiddetta autostrada del sole), al Pozzo nel Dito (lì si potrebbe scendere il ramo attivo), a Trentinaglia (è aperta l’esplorazione ad un ramo che sale, con riarmo del Quarantinaglia), ad un nuovo ingresso da aprire sul Releccio.
NUOVI ORIZZONTI FINORA INESPLORATI
Oltre a queste, ci sono ancora zone della Grigna da esplorare, la Val Mala e Parascioeulin e la Cresta di Giardino. Queste ultime sono state meta recente di un’esplorazione fruttuosa di Andrea Maconi e Felicita Spreafico, giovane coppia dal cuore sotterraneo.
Andrea ha raccontato sulla lista InGrigna e su Facebook che lo scorso sabato, il 22 giugno, il sentiero di Corda all’Alpe di Campione li ha portati i nostri eroi alla Cresta di Giardino, uno dei posti più remoti della Grigna (che è già remota di per sé). Al sentiero hanno preferito gli aspri mughi, valicando i quali hanno risalito avventurosamente la cresta.
Dopo un pozzo tondeggiante ostruito da detriti, a Campione, appena sopra il sentiero, sono arrivati al sentiero della Traversata Alta ed hanno proseguito il cammino su rocce, roccette e mughi più agguerriti, fino a portarsi in cima allo Zucco di Campione. Qui un ripido versante li ha condotti in un canale abbastanza percorribile, “un po’ esposto e da affrontare con i ramponcini”.
Dopo 100 m di discesa, una corda li ha condotti alla Cresta di Giardino, che separa la Valle Scarettone dalla Val Mala (nomen omen): sono saliti su un torrione, scesi su frana in direzione Valle Scarettone sognando nuovi spazi bui, discesi ancora sulla cresta. Ed hanno incontrato la magia.
Nella parte alta della valle è infatti comparso ai loro speleoocchi un buco non ancora raggiunto: non una cavità qualsiasi, ma una gigantesca crepa alta forse 50 m! Sceso un altro canale, percorso un “sentierino di camosci” – così lo definisce Andrea – tra cenge, hanno superato una serie di canali lungo un percorso definito “inimmaginabile”, per arrivare al canale avvistato dai Parascioeulin. Dopo la risalita, il colletto: sotto, ecco un grosso “buco nero”, che si vedeva dalla Bocchetta di Val Mala: Andrea e Felicita, l’anno scorso, hanno trovato una via che, con poche calate, rende il posto (abbastanza) accessibile (prima, sarebbero occorsi per la via normale centinaia di metri di corda). Lo hanno raggiunto, addirittura senza corda, su roccia sbriciolata a prova di speleo selvaggio.
Un quarto d’ora per gli ultimi 5 m ha consentito di arrivare al buco, una dolina di 5 m di diametro: sopra la dolina, una galleria lunga almeno 10m, non arrampicabile in libera, e la grotta (LOLC5917) è stata raggiunta! Sotto, il canale sottostante sprofonda nella Val Mala con un salto di circa 200 m.
Andrea e Felicita regalano sempre nuove avventure, raccontando le loro giornate come se parlassero di un tranquillo pomeriggio in spiaggia.
MAGICA GRIGNA, STIAMO TORNANDO…
Ma anche per qualcosa di tranquillo!
Ad esempio, il POZZO DEL PILASTRO, in Moncodeno, di cui si parla nella lista InGrigna da tempo: ha un promettente ampio camino di ben 34 m e il fondo a “soli” 80 m (la moderazione in Grigna non esiste: quando mai queste profondità in Liguria?).
Sandro Ghidelli racconta che sul fondo del Pilastro ristagna l’acqua, ma “l’aria c’è, e tanta: si perde più sopra, forse nella zona della risalita”. Il Pilastro va sicuramente rivisto, oltre a camini e vari buchi che occhieggiano qua e là, nel Calcare di Esino (Membro del Pilastro). Negli interstizi si osserva un “residuo” a grana molto fine, soprattutto sopra la potenziale zona della prosecuzione, dove c’è anche argilla.
Paola Tognini ipotizza, sulla sua esperienza, che Il materiale a grana fine possa essere il residuo insolubile della dissoluzione della roccia. Se la roccia in quel punto fosse più dolomitica, potrebbe anche essere la classica “sabbia” che si forma per la dissoluzione incompleta delle dolomie, soprattutto quando sono a grana piuttosto grossolana: è comune, nelle dolomie, che la dissoluzione agisca sui margini dei granuli, riducendone le dimensioni e “scollandoli” tra loro. Il residuo di sabbia più o meno fine spesso va ad intasare fratture e microcondotte (è uno dei motivi per cui le dolomie, alla fine, risultano in genere meno carsificabili dei calcari). In questo caso, i piccoli granuli sono dello stesso colore della roccia (la quale, al tatto, risulta in genere ruvida, e lascia un residuo sabbioso sulle mani).
IL GRIGNONE E INGRIGNA!
Il Grignone è uno dei più grandi importanti bacini carsici italiani: il calcare di Esino offre – ma non regala – centinaia di grotte, con sviluppo per lo più verticale, alcune tra le più profonde della Lombardia. Il gruppo multigruppo InGrigna! è un progetto ultraventennale, che si pone l’obiettivo di studiare, conoscere e far conoscere il sottosuolo del bacino carsico della Grigna, condividendo esplorazione, documentazione, rilievi topografici, ricerche e revisione di ingressi. Ad InGrigna! partecipano numerosi speleologi provenienti da gruppi italiani ed internazionali, in un’iottica di allegra speleologia trasversale.
Il campo estivo, organizzato ogni anno nel mese di agosto da più di 20 anni, rappresenta il momento più intenso dell’attività ed ha come base d’appoggio il Rifugio Bogani per il deposito dei materiali e per l’accoglienza: i Rifugisti, Mariangela ed Enrico sono disponibili, vigili ed attenti, anche quando la notte si avvicina e non tutti sono tornati.
Appuntamento, quindi, dal 3 ad 18 agosto prossimi al Campo InGrigna!
La partecipazione è aperta a tutti: basta solo prendere contatti con gli speleologi di InGrigna, anche tramite la pagina Facebook – https://www.facebook.com/groups/265803573479880/
Per farvi un’idea, ecco un filmato del Campo 2023: https://www.youtube.com/watch?v=2Sa_03qTb5U
Marina Abisso– Genova
Speleo Club Gianni Ribaldone