Un’iniziativa congiunta tra Ministero, Servizio di Soccorso Alpino croato e associazione ‘Pulito Sotterraneo’ per la salvaguardia del patrimonio carsico
Il Ministro dell’Economia e dello Sviluppo Sostenibile croato, Damir Habijan, ha partecipato, insieme ai suoi collaboratori, ai rappresentanti del Servizio di Soccorso Alpino croato e dell’associazione ‘Pulito Sotterraneo’, ad un’operazione di pulizia di una grotta a Gornji Lug, nei pressi di Žuta Lokva.
In questa occasione, il Ministro Habijan ha informato i media sulle attività del Ministero per la protezione della parte sotterranea del carsico in Croazia, mentre i rappresentanti di ‘Pulito Sotterraneo’ hanno illustrato il problema dei rifiuti e la pulizia degli oggetti speleologici.
“La tutela dell’ambiente rimarrà una priorità per il governo della Repubblica di Croazia, con particolare attenzione alla conservazione delle acque potabili. Nel nostro nuovo mandato, continueremo a implementare azioni e progetti come il Catasto degli oggetti speleologici, avviato nel 2015. È preoccupante il fatto che più di 600 grotte registrate siano contaminati da rifiuti, e più di 100 da mine ed esplosivi.
È estremamente importante sensibilizzare l’opinione pubblica su questi dati allarmanti e promuovere tali azioni, continuando a cofinanziarle attraverso il Fondo per la protezione ambientale e l’efficienza energetica.
Sottolineo inoltre la necessità di preservare le acque potabili, abbondanti in questi oggetti, che rappresentano la nostra più grande ricchezza.
Ringrazio tutti coloro che hanno risposto a questa iniziativa e hanno dedicato il loro tempo libero a una buona causa”, ha dichiarato il Ministro Habijan.
Una discarica illegale si trova all’ingresso di una piccola grotta in una dolina boschiva.
I rifiuti qui sono facilmente accessibili e chiaramente visibili, rendendo questa grotta un esempio ideale per mostrare le specificità del problema dell’inquinamento e della pulizia del sottosuolo.
In questo luogo, ‘Pulito Sotterraneo’ ha organizzato tre operazioni di pulizia negli anni, durante le quali sono stati rimossi 46 metri cubi di rifiuti.
Tuttavia, sono necessarie ulteriori attività per la completa bonifica.
Circa la metà della superficie della Croazia è coperta da specifiche forme carsiche di superficie e sotterranee.
Grotte e pozzi sono un collegamento naturale tra il carso di superficie e i serbatoi sotterranei che contengono circa il 70% delle riserve d’acqua potabile in Croazia.
Le aree carsiche croate appartengono principalmente al carso dinarico.
I Dinaridi sono l’area più ricca di fauna sotterranea al mondo.
Con circa 700 specie e sottospecie di vere grotte registrate, il sottosuolo croato è al vertice mondiale.
Di questo numero, ben 520 specie sono state descritte per la prima volta in base a esemplari trovati in Croazia.
Molte di queste specie sono veri e propri rarità mondiali, come l’unica spugna d’acqua dolce sotterranea, l’unico mollusco d’acqua dolce o l’unico animale delle grotte volante – la falena della grotta.
Una delle maggiori minacce per gli habitat delle grotte è l’inquinamento, sia da discariche selvagge in superficie che a causa dello smaltimento illegale di rifiuti nel sottosuolo.
Depositando rifiuti in pozzi e grotte, si distrugge la natura e si mettono a rischio le riserve d’acqua potabile.
I serbatoi d’acqua sotterranei nel carsico presentano una capacità di autopurificazione molto bassa o nulla, pertanto la possibilità e l’impatto dell’inquinamento delle acque sotterranee sono notevolmente maggiori rispetto alla dimensione della fonte di inquinamento in superficie.
Il Dipartimento per la Protezione Ambientale e Naturale del Ministero dell’Economia e dello Sviluppo Sostenibile ha istituito nel 2015, in collaborazione con associazioni speleologiche, il Catasto degli Oggetti Speleologici della Repubblica di Croazia come parte del Sistema Informativo per la Protezione della Natura.
Il Catasto riunisce i dati sugli oggetti speleologici noti nella Repubblica di Croazia allo scopo di preservare e proteggere questa peculiarità del carso croato.
Nel Catasto degli Oggetti Speleologici sono attualmente registrati 4.559 oggetti speleologici su più di 9.000 attualmente noti.
Entro il 2026 è prevista l’aggiunta di ulteriori 800 oggetti.
Al fine di raccogliere dati sugli oggetti speleologici inquinati, è stata stabilita una collaborazione tra il Ministero e l’Associazione Speleologica di Zagabria, l’iniziativa ‘Pulito Sotterraneo’.
I partner per lo sviluppo del Catasto sono anche istituzioni pubbliche per la gestione dei valori naturali protetti, il Ministero degli Interni, il Ministero della Difesa della Repubblica di Croazia, il Ministero dei Veterani di Guerra Croati, il Servizio di Soccorso Alpino Croato e l’Istituto Geologico Croato”, ha sottolineato Aljoša Duli?, direttore del Dipartimento per la Protezione Ambientale e Naturale.
Oltre ai dati sulla posizione e sulle caratteristiche dell’oggetto speleologico, il Catasto contiene fotografie dell’ingresso e disegni dell’oggetto speleologico, nonché informazioni sull’inquinamento dell’oggetto.
Dei 641 oggetti attualmente inseriti nel Catasto, 641 sono inquinati da rifiuti e 111 oggetti sono inquinati da mine ed esplosivi.
La disponibilità dei dati nel Catasto facilita l’organizzazione della bonifica degli oggetti speleologici inquinati e il monitoraggio.
Il Catasto viene compilato attraverso il progetto “Gestione più efficiente degli oggetti speleologici della Repubblica di Croazia attraverso la manutenzione e l’aggiornamento del sistema crospeleo come parte del sistema informativo per la protezione della natura”, cofinanziato dal Fondo per la protezione ambientale e l’efficienza energetica in una percentuale dell’80%.
Il finanziamento per la rimozione dei rifiuti abbandonati negli oggetti speleologici è reso possibile attraverso il Fondo per la protezione ambientale e l’efficienza energetica, e i richiedenti sono istituzioni pubbliche per la gestione dei valori naturali protetti e associazioni speleologiche.
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