Il team internazionale di esperti di La Venta esplora e monitora le cavità formatesi dopo l’eruzione del vulcano Fagradalsfjall in Islanda

In Islanda, il progetto “Hruanrasir” ha recentemente portato a termine la sua ultima missione, volta a monitorare il raffreddamento delle più giovani cavità vulcaniche del pianeta.

Queste cavità si sono formate solamente nel 2021, in seguito all’eruzione del vulcano Fagradalsfjall.

La Venta, associazione speleologica internazionale, ha condotto la sua quinta spedizione in quest’area per raccogliere nuovi campioni e scaricare i dati registrati dai data logger posizionati in sette diverse cavità per un periodo di due anni e mezzo.

Il team, composto da otto esperti speleologi, ha potuto contare sul sostegno principale di VIGEA – Virtual Geographic Agency, che ha permesso di effettuare rilievi con laser scanner e modellazioni fotogrammetriche.

Durante le esplorazioni, è stato verificato che, sebbene la maggior parte dei tubi lavici si sia ormai raffreddata, raggiungendo temperature simili a quelle della superficie, le cavità rimangono ancora molto calde nella zona del cono principale, con temperature che in alcuni casi superano i 200 gradi Celsius.

Il fotografo Robbie Shone Photography ha continuato a documentare il lavoro del team, e le sue immagini saranno presto pubblicate su alcune importanti riviste internazionali.

I dati e i campioni raccolti nel corso degli anni forniranno nuove conoscenze sulla varietà estrema di minerali metastabili che caratterizzano queste cavità, dove ora la vita microbiologica sta iniziando a colonizzare un ambiente che inizialmente era completamente sterile.

Durante questa ultima missione, il team ha rivolto un pensiero speciale ai propri amici islandesi di Grindavík, una cittadina che li ha ospitati durante le precedenti spedizioni e che ora è stata evacuata a causa di una nuova eruzione imminente lungo le grandi fratture della penisola di Reykianes.

Il progetto “Hruanrasir” è stato reso possibile grazie alla collaborazione di diversi partner islandesi, tra cui Veðurstofa Íslands (l’Ufficio Meteorologico Islandese), l’Università d’Islanda, l’Istituto Islandese di Storia Naturale e la Società Speleologica Islandese Hellarannsóknafélag Íslands.

Questo progetto internazionale dimostra ancora una volta l’importanza della collaborazione e della ricerca scientifica nel campo della vulcanologia e della speleologia.

Fonte: https://www.facebook.com/share/p/6a5XNEBRRGnjPTq1/?mibextid=WC7FNe

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