La ricerca di Raffaele Bruschi sull’ecotossicologia e la microbiologia delle grotte carsiche inquinate si aggiudica uno dei quattro premi assegnati dal Rotary International – Distretto 2060″
Il Rotary International – Distretto 2060, in collaborazione con Generali Italia, Amorin Cork Italia e VRC srl, ha premiato quattro tesi di laurea magistrale che si sono distinte nel settore della sostenibilità ambientale e dell’economia circolare.
Tra le 34 tesi presentate, una su quattro riguardava le grotte, un tema mai premiato prima in un concorso di questo tipo.
La tesi vincitrice, intitolata “Ecotoxicological and microbiological studies in two hydrocarbon polluted karst caves (Trieste, Italy) aimed at developing a bioremediation protocol“, è stata sviluppata da Raffaele Bruschi, laureato presso l’Università di Trieste e membro della Società Adriatica di Speleologia.
La ricerca, supervisionata dalla professoressa Monia Renzi e co-relata dalle professoresse Francesca Malfatti e Marco Restaino, ha ricevuto un’ottima valutazione dalla giuria tecnico-scientifica.
L’inquinamento da petrolio, uno dei problemi ambientali più pericolosi e diffusi, è al centro di questo studio.
Il petrolio, una miscela di molecole di idrocarburi eterogenee, può penetrare nel suolo e raggiungere le falde acquifere, causando ingenti danni ecosistemici.
Il Carso, un ambiente formato da rocce solubili come calcare e gesso, presenta una complessità idrogeologica ed ecologica unica.
L’acqua, entrando a contatto con queste rocce, forma grotte e doline che drenano le acque superficiali nel sottosuolo, creando veri e propri sistemi idrici.
Bruschi ha caratterizzato dal punto di vista chimico, ecotossicologico e microbiologico due grotte del Carso Triestino inquinate da idrocarburi e metalli pesanti.
L’approccio Before-After (Prima-Dopo) è stato utilizzato per dedurre la differenza di tossicità delle matrici inquinate prima e dopo una prova di biorisanamento.
I risultati hanno mostrato un’elevata concentrazione di idrocarburi e metalli nei fanghi e negli strati acquosi presenti nei siti, superando di molto le soglie previste dalla legge.
Dalle matrici inquinate nelle due grotte sono stati isolati 24 ceppi batterici.
Il ceppo 17_L8 è stato selezionato per eseguire un esperimento di biorisanamento.
Dopo il test, il saggio ecotossicologico ha mostrato una riduzione dell’inibizione della bioluminescenza fino al 40%.
Questo studio ha gettato le basi per ulteriori ricerche nell’ottica di ottimizzare le condizioni di crescita e le popolazioni batteriche indigene in grado di mitigare un inquinamento carsico sotterraneo.
Questo premio Rotary non solo riconosce l’eccellenza accademica, ma anche l’impegno dei giovani ricercatori nel trovare soluzioni innovative per affrontare le sfide ambientali del nostro tempo.