Una spedizione all’insegna della ricerca e dell’avventura nelle viscere dell’altopiano desertico di Jabal Samhan
Nel cuore dell’Oman meridionale, sulla ripida scogliera dell’altopiano di Jabal Samhan, si apre un inghiottitoio chiamato Qanaf Cave.
Questa grotta, già teatro di diverse spedizioni esplorative negli ultimi decenni, ha recentemente ospitato il team dell’Associazione La Venta Esplorazioni Geografiche, impegnato in una missione ambiziosa: superare i limiti ambientali e umani imposti fino ad ora dalla grotta.
Invitati dallo speleologo e ricercatore francese Philippe Audrà, il gruppo La Venta ha affrontato le sfide poste dalla Qanaf Cave, che si estende per oltre 200 metri di profondità e più di un chilometro di sviluppo planimetrico.
Il limite attuale delle esplorazioni è un lago di circa 100 metri di lunghezza che porta ad un pozzo profondo circa 15 metri, il quale si affaccia su una grande galleria ancora inesplorata.
L’obiettivo della spedizione del 2024 era quello di superare questo limite esplorativo, affrontando le difficoltà ambientali che la grotta riserva nelle sue profondità.
I report delle precedenti spedizioni parlavano infatti di seri problemi di respirazione, con tassi di anidride carbonica fino a quasi il 4%.
Inoltre, l’ambiente della grotta è reso ancora più ostile dalla presenza di grandi colonie di pipistrelli, con conseguente rischio di contrarre malattie respiratorie come l’istoplasmosi.
Per affrontare queste sfide, il team ha adottato una tecnologia innovativa: l’utilizzo di concentratori di ossigeno con cannule nasali di uso sanitario.
Questa soluzione, protetta con sacchi di tipo speleologico appositamente costruiti, ha permesso agli esploratori di procedere in sicurezza nella grotta.
Il campo base è stato allestito appena sopra lo uadi della Qanaf Cave, in un vasto territorio semi desertico pietroso a circa 1000 metri di quota.
Dopo l’allestimento del campo, è iniziata la spedizione vera e propria, con i primi tre giorni dedicati all’attrezzaggio della grotta con corde e ancoraggi, fino alla grande sala dei pipistrelli.
Grazie all’ausilio di rilevatori di gas, il team ha potuto rilevare le concentrazioni di CO2 e i valori di temperatura e umidità in tutta la grotta, realizzando così una dettagliata mappatura.
Questa operazione ha permesso di attribuire un diverso livello di pericolosità alle varie zone della grotta, al fine di procedere al suo interno in sicurezza.
Nonostante i progressi compiuti, la spedizione ha dovuto fermarsi di fronte a un ambiente mortale: oltre il lago, a vista, la grotta prosegue allagata, ma i concentratori di ossigeno, al limite dalla loro portata operativa, non garantivano l’apporto sufficiente ad affrontare l’attraversamento dello specchio d’acqua, e soprattutto il ritorno in sicurezza.
Tuttavia, la Qanaf Cave promette grandi sviluppi e grandi esplorazioni.
Il team La Venta tornerà, questa volta con attrezzature più idonee, determinazione e massima prudenza.
La ricerca e l’avventura continuano, in un viaggio che porta nelle profondità della terra, alla scoperta di nuovi mondi sotterranei.
Fonte info e dettagli sul sito de La Venta: https://www.laventa.it/it/blog/723-oman-2024-oltre-i-limiti-2