Un progetto di collaborazione tra la federazione speleologica sarda, la commissione speleosubaquea e il soccorso alpino e speleologico
Foto di Alessandro Usai
La grotta di Su Palu, situata nel comune di Urzulei, è una delle meraviglie naturali della Sardegna.
Si tratta di una cavità carsica che si estende per oltre 70 chilometri, con ambienti di grande bellezza e suggestione.
Al suo interno si trovano due sifoni allagati, che impediscono l’accesso a zone ancora inesplorate e misteriose.
Da oltre un mese, un gruppo di speleologi provenienti da tutta l’isola si sta dedicando alla scoperta e alla documentazione di questo patrimonio geologico.
Il progetto è coordinato dalla Federazione Speleologica Sarda e dalla commissione speleosubaquea, con il supporto del soccorso alpino e speleologico.
Le attività sono molteplici e coinvolgono sia esploratori esperti che neofiti della speleologia.
C’è chi si occupa del trasporto dei materiali necessari agli speleosubacquei, che devono affrontare le difficili immersioni nei sifoni.
Chi si dedica alla rilevazione e alla misurazione delle gallerie, per migliorare la mappatura della grotta e svelarne i segreti.
Chi ha progettato e realizzato il sistema “naso”, dei sensori che rilevano i gas presenti in alcune zone della grotta, per verificare se esiste un collegamento aereo tra le parti già note e quelle oltre i sifoni.
Chi invece si prende cura del benessere di tutti i partecipanti, preparando il fuoco e il cibo al campo base.
Il progetto ha già ottenuto dei risultati importanti, come la scoperta di nuovi ambienti e la raccolta di dati scientifici.
Ma il sogno di tutti è di poter visitare un giorno le zone ancora mai illuminate, che si trovano oltre il sifone “sa ciedda”.
Per questo, lo scorso sabato 17 febbraio e il prossimo sabato 24, gli speleosub si immergono nuovamente, sperando di superare l’ostacolo e di aprire una nuova frontiera della speleologia sarda.
La grotta di Su Palu è un tesoro nascosto, che richiede rispetto e cura.
Per questo, il progetto è svolto con la massima attenzione alla sicurezza e alla salvaguardia dell’ambiente.
Gli speleologi sono mossi da una grande passione e da un forte senso di collaborazione, che li rende una vera e propria famiglia.
Una famiglia che vuole condividere con tutti la bellezza e l’emozione di questa avventura.
spero un giorno di poter ammirare il nuovo e immenso patrimonio Sardo.Grazie a tutte le persone che con il loro lavoro permetteranno ciò.la Sardegna tutta nel cuore.