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L’analisi dei macroinvertebrati delle acque sotterranee svizzere con un approccio alla Biodiversità e Citizen Science

Biodiversità e Citizen Science in Svizzera. Un recente studio ha permesso di analizzare per la prima volta in modo sistematico la diversità, l’abbondanza e la biomassa dei macroinvertebrati presenti nelle acque sotterranee elvetiche.

Gli autori hanno utilizzato campioni raccolti grazie alla collaborazione di gestori locali di acquedotti, che hanno prelevato organismi filtrati dalle acque di sorgente in 346 siti distribuiti su tutto il territorio nazionale.

I campioni, analizzati successivamente da Schneider e colleghi, hanno rivelato un’ampia presenza di crostacei come Niphargus e isopodi tipici delle acque sotterranee.

Sono stati inoltre trovati diversi taxa solitamente associati agli ecosistemi di superficie e del sottosuolo.

Secondo gli autori, questi organismi potrebbero entrare occasionalmente nelle acque sotterranee o utilizzarle come habitat temporaneo, contribuendo all’importazione di energia alloctona dalla superficie.

La presenza dei Niphargus

Lo studio ha inoltre evidenziato una correlazione positiva tra la biomassa stimata dei macroinvertebrati e la presenza di Niphargus.

I risultati forniscono prove delle comuni interazioni tra acque sotterranee, suolo e acque di superficie, sottolineando l’importanza di considerare questi sistemi come ecosistemi interconnessi.

La ricerca ha beneficiato della disponibilità di numerosi dati raccolti in modo coordinato grazie all’impegno di cittadini e gestori idrici.

La ricerca condotta da Ana Sofia Schneider e colleghi getta nuova luce sulla biodiversità degli ecosistemi delle acque sotterranee elvetiche, finora poco esplorati nonostante ospitino una fauna specializzata e diversificata.

Lo studio, basato sull’analisi di oltre mille campioni raccolti in tutta la Svizzera grazie alla collaborazione di cittadini e gestori idrici locali, ha permesso di ottenere per la prima volta una panoramica completa della fauna di macroinvertebrati presente in questi ambienti.

Biodiversità e Citizien Science

L’utilizzo di un approccio alla biodiversità e citizen science si è rivelato strategico per superare le tradizionali barriere di accesso alle acque sotterranee, consentendo ai ricercatori di investigare un numero elevato di siti distribuiti in modo capillare sul territorio.

Dati omogenei e confrontabili

Ciò ha permesso di raccogliere dati omogenei e confrontabili, creando le basi per monitoraggi futuri che potranno rilevare eventuali variazioni nella biodiversità.

Lo studio ha identificato i crostacei come i taxa più rappresentati tra gli organismi strettamente legati alle acque sotterranee.

Sono stati rinvenuti anche molti altri macroinvertebrati solitamente associati agli ecosistemi di superficie o del sottosuolo.

Ciò evidenzia come questi ambienti non siano separati ma interconnessi, scambiandosi materia ed energia.

Alcuni organismi potrebbero sfruttare temporaneamente le acque sotterranee, apportando risorse alloctone essenziali per il sostentamento degli ecosistemi che ne sono privi di produzione primaria autonoma.

I risultati confermano inoltre la correlazione tra abbondanza di biomassa totale e presenza del crostaceo Niphargus, suggerendo che quest’ultimo possa rappresentare un valido bioindicatore.

Lo studio getta dunque le basi per future ricerche mirate a sviluppare indicatori ecologici per il monitoraggio ambientale delle acque sotterranee, ancora poco considerate nonostante il loro ruolo chiave. Biodiversità e Citizien Science

I risultati scientifici sullo studio: https://subtbiol.pensoft.net/article/112569/

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