Incontri, mostre e riflessioni dal 9 al 30 luglio per testimoniare le attività di studio e ricerca sull’esperienza dell’uomo nelle grotte.
NARDO’ – E’ uno dei gruppi più attivi e importanti non solo a livello locale e provinciale: il Gruppo Speleologico Neretino, compie i suoi primi 50 anni. L’importante traguardo sarà celebrato con una rassegna sul tema “Homo spelaeus-l’uomo nelle grotte, in programma dal 9 al 30 luglio.
Una rassegna che prevede incontri, mostre e riflessioni sulla lunga attività di un gruppo che ha dedicato la propria esistenza al territorio e alla ricerca di cavità naturali o scavate nel tempo dall’uomo per diversi scopi.
E’ cominciato già sabato scorso il ricco calendario di appuntamenti con l’inaugurazione di due mostre fotografiche presso il Castello di Nardò, visitabili sino alla fine del mese nei locali al piano terra che sono sede del gruppo e del museo di archeologia e speleologia: Cinquant’anni sotto un cielo di pietre, a cura del Gruppo Speleologico Neretino e Progetto speleomedit, speleologie del Mediterraneo, curata da Victor Ferrer e Francesco Maurano.
Nei giorni dell’11, 13 e 15 luglio, dalle 17,30 alle 19,30, è in programma attività esperienziale (con uso delle attrezzature speleologiche) per ragazzi a partire dai dieci anni.
Venerdì 15 luglio, alle ore 21, ci sarà l’incontro sul tema “L’evoluzione della speleosubacquea nel Salento”, a cura di Raffaele Onorato, presidente del Centro di Speleologia Sottomarina “Apogon”.
Martedì 19 luglio, alle 20, si parlerà invece di “Studiare i denti: un libro aperto sul nostro passato”, a cura del professor Stefano Benazzi, ordinario di Antropologia fisica dell’Università di Bologna e direttore degli scavi presso Grotta della Lea e Grotta Uluzzo C. Introdurrà Vittorio Marras.
Infine, sabato 30 luglio, sempre alle 20, proiezioni 3D a cura di Antonio Danieli, presidente de La Salle 3D International team. Saranno presentati alcuni documentari realizzati insieme al Gruppo Speleologico Neretino nel territorio salentino (Grotta dei Cervi, le cave ipogee del Salento, gli scavi archeologici di Portoselvaggio) e in Venezuela, Iran e Cuba.
Gli eventi hanno il patrocinio del Comune di Nardò, della Società Speleologica Italiana e della Federazione Speleologica Pugliese.
La storia del gruppo speleologico
Sin dalla sua costituzione, il 2 novembre 1972, intorno alle figure dei maestri Arturo Palma di Cesnola, Edoardo Borzatti von Lowenstern e Pietro Parenzan, il Gruppo Speleologico Neretino ha condotto spedizioni sul territorio salentino, ma anche in tutta Italia e all’estero.
Gli artefici di questa cinquantennale avventura hanno scorrazzato in lungo e largo facendosi conoscere ed apprezzare da tutti per le conoscenze e le capacità acquisite nei diversi campi in cui la speleologia si trova ad operare.
Geologia, biospeleologia, speleologia subacquea, fotografia, soccorso, preistoria e tante altre sfaccettature, grazie ai tanti soci che nel tempo e a diverso titolo hanno fatto parte del Gruppo Speleologico Neretino.
Da sempre ha rappresentato un importante supporto agli studiosi che, negli anni, hanno avviato scavi di grande importanza nelle grotte preistoriche lungo la costa di Nardò e oltre. Del resto, le tante pubblicazioni documentano l’attività svolta. Attualmente il gruppo dedica la propria attività allo studio degli ipogei artificiali, quali cave e frantoi ubicati nel sottosuolo salentino e degli inghiottitoi naturali.
Fonte e testo originale: