Oltre 25 speleologi hanno partecipato all’evento organizzato dal Gruppo Speleologico CAI Valtiberino e dal CENS

Si è svolto in questi giorni a Monte Cucco il 45° esame di accertamento per istruttori di Speleologia del Club Alpino Italiano (CAI), un evento che ha visto la partecipazione di oltre 25 speleologi tra istruttori e candidati.

Questo esame rappresenta un passaggio cruciale per molti speleologi del CAI, che operano nei vari gruppi presenti nelle diverse regioni italiane.

L’obiettivo è ottenere un brevetto che consenta loro di insegnare ai neofiti le corrette modalità per avvicinarsi al mondo delle grotte.

L’evento è stato organizzato dal Gruppo Speleologico CAI Valtiberino e dal Centro Escursionistico Naturalistico Speleologico (CENS), che opera da oltre 50 anni nella zona del Monte Cucco. La base logistica dell’evento è stata l’Ostello del Volo a Sigillo.

Già a partire dagli anni settanta del secolo scorso, l’area del Monte Cucco ha ospitato le attività della Scuola Nazionale di Speleologia del CAI, con corsi ed esami che hanno contribuito a formare numerosi speleologi.

La presenza di numerose grotte su questa montagna umbra, insieme a quelle presenti nelle aree limitrofe dell’Appennino, come la vicina Gola di Frasassi o il Monte Nerone, fa di questa regione un sito privilegiato per la speleologia.

A ciò si aggiungono le attività svolte dal CENS negli ultimi decenni, che hanno incluso studi e ricerche sulle tecniche e sui materiali utilizzati nella progressione speleologica, come corde, moschettoni e ancoraggi.

Queste ricerche hanno reso il laboratorio del CENS, oggi gestito dal Gruppo Speleologico Valtiberino CAI, un punto di riferimento a livello mondiale, anche grazie alla pubblicazione di numerose monografie sui diversi materiali.

La presenza a Sigillo di strumenti da laboratorio come dinamometri statici e dinamici permette di svolgere continuamente ricerche sul comportamento dei materiali utilizzati dagli speleologi, ma anche da alpinisti e torrentisti, attività molto presenti nel territorio e che negli ultimi anni hanno visto un evidente incremento di praticanti.

La formazione di nuovi speleologi è un percorso intrapreso da molti per contribuire alla conoscenza tecnica e scientifica del mondo sotterraneo.

In particolare, esiste la necessità di un avvicinamento alle grotte consapevole e responsabile, poiché questi ambienti sono vulnerabili e sensibili.

Le grotte costituiscono sempre più una delle ultime frontiere esplorative del nostro pianeta, ma sono soggette a una crescente pressione antropica.

Basti pensare alle ricerche e agli studi sulle acque sotterranee che da decenni vengono svolte nell’area del Monte Cucco.

Questi studi hanno permesso di caratterizzare gli acquiferi carbonatici che alimentano le principali sorgenti a cui sono connessi gli acquedotti che alimentano le nostre città.

Osservare direttamente nel sottosuolo il flusso delle acque sotterranee, dalle zone di infiltrazione fino alle risorgenti, e studiarne i meccanismi idrodinamici consente di indirizzare e svolgere tutte quelle attività di protezione e salvaguardia di quello che oggi è diventato un bene importantissimo: l’acqua.

In questo contesto si inserisce il progetto del Club Alpino Italiano “Acque sorgenti”, che sta procedendo al censimento delle sorgenti della penisola italiana.

Per ulteriori informazioni, è possibile contattare Luca Poderini al numero 3387427981 e Marco Menichetti al numero 3356373022.