Dal 30 Settembre al 3 Ottobre 2011 si è svolto un campo glacio-speleologico per incrementare le conoscenze sul carsismo glaciale del Ghiacciaio del Morteratsch, sul versante svizzero del Pizzo Bernina. Il campo, organizzato dal Progetto Speleologia Glaciale, ha visto la partecipazione di 25 speleologi provenienti da 10 gruppi differenti di varie regioni d’Italia (Lombardia, Piemonte, Toscana, Emilia Romagna e Calabria). In seguito alle conoscenze acquisite da sopralluoghi precedenti sono state esplorate e documentate 9 cavità glaciali, con un dislivello massimo raggiunto di 60 m. E’ da considerare un risultato molto importante quello di essere riusciti a esplorare e documentare i mulini più importanti quasi nello stesso momento, dato che queste cavità e le possibile interconnessioni tra di loro subiscono notevoli cambiamenti nel giro di poco tempo. Purtroppo le temperature un po’ troppo elevate rispetto alla media del periodo hanno reso piuttosto “acquatiche” le nostre esplorazioni, dovendoci spesso fermare per la presenza di troppa acqua. Tornare quindi in queste grotte con una circolazione inferiore può sicuramente migliorare i risultati esplorativi ottenuti.
Inoltre è stato visionato per la prima volta il Ghiacciaio del Pers, lingua laterale che alimenta il Morteratsch, dove sono stati individuati e parzialmente esplorati 15 mulini, aprendo così una nuova zona esplorativa fino ad ora mai considerata. Le esplorazioni sono state arricchite da un’approfondita documentazione video-fotografica e dal rilievo topografico delle cavità più importanti.
Il presente campo, come tutte le altre attività del Progetto Speleologia Glaciale, è patrocinato da Società Speleologica Italiana, Commissione Centrale di Speleologia del CAI e Federazione Speleologica Lombarda. E’ doveroso anche ringraziare per il loro contributo i gruppi speleologici e i singoli partecipanti che hanno fornito il materiale necessario (per esempio 90 viti da ghiaccio e altrettanti moschettoni, oltre 700 metri di corda, GPS e macchine fotografiche) e, fondamentale, l’esperienza di alcuni componenti che da tanti anni praticano tale attività.
Lo spirito collaborativo che identifica la speleologia trasversale, come è accaduto in questo campo, è di fondamentale importanza per ottenere in soli due giorni di attività in campo una mole così importante e considerevole di dati e immagini, cosa che non sarebbe mai stata possibile in altro modo. Momenti di adrenalina, di lavoro, di comiche ma anche di riflessione su quello che stiamo facendo, ci hanno fatto comprendere che, per poter incrementare e proseguire questa attività, l’unica strada è quella della collaborazione.
I risultati ottenuti non sono un traguardo, ma una tappa di un’attività di ricerca e studio che abbiamo intenzione di proseguire nei prossimi anni per comprendere meglio, finché ci sarà tempo (e i ghiacciai!), il fenomeno del carsismo glaciale e la sua correlazione con lo stato di salute dei ghiacciai stessi.
Ci auspichiamo che la collaborazione a questo tipo di attività possa ampliarsi ad altri gruppi e speleologi interessati. Chi fosse interessato a alle nostre attività può iscriversi alla lista “Glaciospeleologia” su Yahoo Gruppi.
Partecipanti: G.G. Saronno CAI-SSI: Danilo Bernabei, Luca Camerin Fabrizio Dal Corso Andrea Ferrario, Alberto Monti; G.G. Milano CAI-SEM: Maurizio Calise, Davide Corengia, Mauro Inglese, Marialaura Mazzola, Valeria Nava, Paola Tognini; G.S. CAI Varallo: Paolo Testa; La Venta: Leonardo Piccini; S. Naturalistica Speleologica Maremmana: Gionni Bernabini, Simone Bertelli, David Fucile; G.S. CAI Pisa: Marco Gianvanni, Laura Pala; C.S. CAI Siena: Giacomo Aurigi; Gruppo Speleologico Paletnologico Gaetano Chierici: Omar Belloni; G.S. Cudinipuli Cosenza: Roberto De Marco; G.S. CAI Varese: Cristina Ciapparelli; Cesare Mangiagalli, Marco Frati e Fabio Baio.
Per il Progetto Speleologia Glaciale
Andrea Ferrario e Paolo Testa