E’ in fase di svolgimento un nuovo esperimento di tracciamento delle acque del fiume Timavo, che vedi coinvolti enti e gruppi speleologici italiani e sloveni. Dopo varie riunioni operative e maturate le migliori condizioni meteorologiche (condizioni che hanno fatto rinviare di alcuni mesi il tracciamento), il Timavo (Reka) presentava lo scorso lunedì 23 ottobre una portata di 10mc/s presso le grotte di S.Canziano in Slovenia, ove viene inghiottito dall’esteso sistema carsico ivi presente: cinque chilogrammi di fluoresceina sono stati immessi nel tardo pomeriggio della giornata. Il tracciante è stato per il momento rilevato alla grotta Kanjaduce nei pressi di Sezana (SLO). Ancora nessun segnale, anche a causa dell’esaurimento della coda dell’ondata di piena del 16 ottobre u.s., presso la grotta di Trebiciano (Carso Triestino) e sul fondo della cavità “Lazzaro Jerko”, che è l’ultima finestra ipogea ad oggi conosciuta del percorso sotterraneo del fiume. La “Lazzaro Jerko” in particolare, scoperta nel 1999 dalla CGEB di Trieste, è stata resa nuovamente disponibile alle osservazioni dopo quasi un decennio di problematiche d’accesso legate alla proprietà del terreno ove si apre l’imbocco.
Il test si prefigge di capire il comportamento dell’acquifero profondo del fiume Timavo, nei suoi transiti tra le zone di cattura sotterranea (S.Canziano) e le connessioni/comportamenti/tempi di relazione con gli abissi Kanjaduce, Trebiciano e Lazzaro Jerco.
Gli enti coinvolti sono l’Istituto di Ricerche Carsiche di Postumia (Inštitut za raziskovanje krasa), il parco delle Grotte di S.Canziano (Park Škocjanske jame), il Dipartimento di Matematica e Geoscienze dell’Università di Trieste, la Commissione Grotte “E.Boegan” CAI Trieste e la Società Adriatica di Speleologia di Trieste.
Partecipa come esperto consulente per i calcoli di bacino e portate il dott. Fabio Gemiti di Trieste.