Grosse novità dall’Abisso 5 luglio, grotta che si trova sulle pendici del Monte Pisanino nelle Alpi Apuane a circa 1520 m di quota. L’ esplorazioni dell’abisso, scoperto ed esplorato dal Gruppo Speleologico Alpinistico della Val Freddana le cui esplorazioni si fermarono su di uno stretto tratto a -380, sono riprese alla grande dopo numerose sedute di disostruzione da parte del GSAL. Questo sabato la punta esplorativa: subito dopo la strettoia allargata si è presentato un pozzo profondo 100 mt, che si sviluppa in una enorme diaclasi larga circa 7, 8 metri e lunga in alcuni punti 30-40. Alla base il pozzo è chiuso e perdiamo l’aria, basta risalire una quindicina di metri e la ritroviamo furibonda, si percorre la diaclasi in mezzo a blocchi di crollo giganteschi fino ad affacciarsi sul pozzo successivo. Ancora una maxi verticale, ancora un dislivello di 100 metri e dimensioni medie
della sezione 10×10! Il fondo si rivela un cul de sac, il leggero stillicidio si perde nei blocchi del salone terminale e la corrente d’ aria non si avverte più. Risalendo scopriamo che l’aria in cima al
pozzo si infila tutta dalla parte opposta del nostro affaccio proseguendo nella diaclasi tra i blocchi di crollo, l’obiettivo della prossima punta di sabato sarà quello di traversare sperando di trovare
un passaggio nella frana sospesa, l’attesa è che l’abisso continui ancora in un pozzo parallelo a quello già sceso impostato nella stessa fratturona.
Comunque vada adesso la grotta è un – 600 con una sequenza di salti incredibile: il pozzo di accesso è un P300 e poi ci sono i due P100 scesi adesso, ricordiamo che il potenziale fino alle risorgenze di Equi Terme, le più probabili, è di circa 1200 metri.
Le esplorazioni sono condotte dal Gruppo Speleologico Archeologico Livornese in collaborazione con varia umanità , alle punte decisive degli ultimi due anni hanno partecipato Matteo Baroni, Gianni Dellavalle, Lucia Montomoli, Daniele Guerri e Marco Menicucci del GSAL e ancora Tommaso
Biondi, Paolo Carrara, Filippo Dobrilla, Martina, David Fucile, Mariano Primierani e Yuri.
Per il Gruppo Speleologico Archeologico Livornese
www.speleolivorno.it
Matteo Baroni