Voglio dedicare due parole a tutte quelle persone, sconosciuti, conoscenti e amici, che in ogni momento sono pronti a partire e mettersi a disposizione di qualcuno che si è andato a mettere in qualche casino.
Vorrei ringraziarvi, tutti, per la vostra costanza, la vostra perseveranza, la vostra ostinazione nella ricerca della qualità e dell’efficienza. Grazie per tutte le volte che vi esercitate, ovunque e in qualsiasi condizione, per poter essere sempre all’altezza della situazione, per andare a prendere uno, che un giorno potrei essere anche io, e tirarlo fuori, possibilmente vivo.
Sembrerebbe normale che il Soccorso ci viene a salvare, come è successo oggi in Svizzera; uno speleologo va a farsi un giretto in grotta, da solo, con il tempo che non è proprio bello, e viene sorpreso dalla piena. Così partono 15 speleosub, che durante la settimana sono persone normali, hanno una vita normale, un lavoro qualsiasi, e non sono nemmeno supereroi, peró lasciano perdere tutto quello che hanno da fare e si organizzano per venirti a prendere nel posto dove nessuno vorrebbe andare, li dove qualcuno sta rischiando di morire, arrivano i soccorsi e ti salvano.
Non sono pagati, non sono stipendiati, sono persone che condividono la stessa nostra passione: andare in grotta. Siccome sono i più forti, i più capaci, quelli che hanno fisico, forza e fiato, si mettono a disposizione degli altri e si organizzano per tirarti fuori dai problemi, per venirmi a salvare se mi trovo in pericolo.
Ce ne dimentichiamo spesso, quando li vediamo pieni di patacche e pecette fosforescenti, eppure se sono li organizzati in maniera impeccabile, lo fanno per darci la certezza che se dovessero servirci saranno loro a tirarci fuori.
Grazie per quello che fate.
Andrea Scatolini